La tensione è salita quando un'auto ha sfondato e travolto il blocco dei residenti; in uscita dal comprensorio di Casale San Nicola, una Mini ha sfondato la barriera dei manifestanti ferendo un'anziana donna ad un ginocchio. L'auto è stata prontamente fermata dalla polizia che sta effettuando le procedure di rito. Tanta paura ma i residenti proseguono il loro presidio.
E' stato il prefetto di Roma, Franco Gabrielli, a dare l'ok al trasferimento dei migranti al Casale San Nicola. Il sì di Gabrielli era stato anticipato giorni prima da alcuni cittadini tra cui Alberto Meoni uno dei coordinatori del comitato Casale San Nicola che nei mesi scorsi, parallelamente ad alcuni movimenti di destra, avevano dato vita ad alcune proteste contro l'arrivo dei migranti.
Intanto a Quinto di Treviso sono stati trasferiti all'ex caserma "Serena", tra i comuni di Treviso e Casier, i 101 migranti che erano stati ospitati per alcuni giorni in un residence. La decisione che aveva scatenato la
protesta di un gruppo di residenti scesi in strada per due giorni. Alcuni si erano lasciati anche andare ad atti di vandalismo, appropriandosi di materassi e oggetti destinati a profughi per poi bruciarli.
Anche ieri sera i residenti, assieme ai militanti della Lega Nord e di Forza Nuova hanno manifestato davanti alla palazzine durante le trasmissioni che le reti
televisive nazionali hanno dedicato alla vicenda. Ma non si sono
registrati ulteriori disordini, dopo quelli di mercoledì notte con, appunto, i
roghi a suppellettili destinate agli appartamenti per i profughi.
Nel frattempo, si attende di verificare l'efficacia reale
dell'ordinanza di sgombero firmata dal Comune di Quinto ieri, visto
che la decisione di destinare lo stabile ai profughi è della
Prefettura di Treviso. D'altra parte, secondo l'Ulss locale gli
appartamenti non sarebbero abitabili perchè: "manca l'allacciamento
alla rete elettrica". La Commissione medica del Dipartimento di
Prevenzione dell'Ulss 9 di Treviso ieri pomeriggio ha compiuto un
sopralluogo agli appartamenti e la relazione, valutata anche dai
tecnici della Prevenzione della Regione Veneto, indica infatti la
presenza di condizioni di inabitabilità.
Nessuno sbarco di migranti in Sardegna. La nave che sarebbe dovuta arrivare al porto
di Cagliari con 550 persone salvate al largo delle coste
libiche è stata dirottata verso la Calabria. Secondo quanto si
è appreso i migranti, provenienti da Somalia ed Eritrea, si
sarebbero rifiutati di essere trasportati nell'isola dalla
quale sarebbe stato più difficile spostarsi verso altre
destinazioni. L'apparato di accoglienza allestito al porto di
Cagliari non è stato smantellato. L'allerta rimane in quanto
si aspettano nuovi arrivi a breve.