giovedì 14 luglio 2011
Bocciate le richieste della comunità montana della Val di Susa, che voleva fermare i lavori per la realizzazione della galleria esplorativa: «Pregiudizi inconsistenti».
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Non ci sono le ragioni previste dalla legge per sospendere il progetto del cunicolo esplorativo della Maddalena per il collegamento ferroviario ad alta velocità Torino-Lione. Lo ha deciso la I sezione del Tar del Lazio, presieduta da Giorgio Giovannini, che ha respinto le richieste fatte dalla Comunità montana Valle Susa e Val Sangone, insieme con il comune di Giaglione (Torino).I giudici, nella loro ordinanza, hanno osservato come "il cunicolo rappresenti, giusto quanto evidenziato dallo stesso soggetto attuatore Lyon-Turin Ferroviarie, un supporto esplorativo a scopo geognostico, necessariamente integrato con il progetto principale riguardante la realizzazione della tratta ferroviaria, la cui compiuta definizione di carattere progettuale non risulta, allo stato, ancora perfezionata".Non solo; i giudici hanno anche escluso che i pregiudizi addotti nella loro richiesta dai ricorrenti "rivelino incontroversa e documentata consistenza, sì da consentirne un positivo apprezzamento non affidato alla mera deduzione di asserzioni prive di riscontrabile fondamento".Rispondendo all'eccezione di incompetenza territoriale formulata in sede di udienza dall'Avvocatura dello Stato - che ha sostenuto che la causa dovesse essere trattata dal Tar Piemonte - i giudici capitolini hanno dato atto della competenza del Tar del Lazio in merito a questa specifica controversia "in ragione della rilevanza di carattere nazionale dell'opera". I ricorrenti erano contro l'apertura dei cantieri di un progetto che, a loro avviso e tra l'altro, ha un impatto "sul territorio, sulla viabilità, sulla salute dei cittadini, sull'ambiente, che appare talmente incisivo da meritare ben altro rispetto delle procedure previste dalla legge". Tesi bocciate dai giudici.
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