Siamo in una fase "di grande smarrimento" anche "nei rapporti tra cattolici associati e impegnati e chi - a sinistra, a destra, e anche al centro - si candida a rappresentarli e magari sogna di poterseli annettere a suon di slogan vuoti o di strumentali disarticolazioni della comune visione antropologica e della stessa Dottrina sociale della Chiesa". Lo dice in una articolata intervista al
Corriere della Sera il direttore di
Avvenire,
Marco Tarquinio, sottolineando che "non si può prendere in giro la gente e non si possono ingannare i cattolici. Chi si fa tentare da queste operazioni sbaglia della grossa".A chi pensa: a Bersani, a Vendola, a Berlusconi, a Fini, a Casini..? chiede l'intervistatore. Tarquinio risponde che effettivamente "ognuno di loro - chi più chi meno - mi ha dato e mi dà motivi per pensare e scrivere del rischio degli slogan vuoti e dell'uso solo strumentale di temi eticamente sensibili. Onestamente i centristi dell'Udc meno di altri, anche se certi tatticismi e certe parole d'ordine dosate sul bilancino del farmacista mi hanno lasciato di stucco".