giovedì 6 aprile 2017
Il tribunale regionale ha accolto la richiesta della Regione Puglia: lavori fermi sino all'istanza cautelare. Soddisfatti gli attivisti
Il Tar del Lazio sospende l'espianto degli ulivi sino al 19 aprile
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Uno stop, parziale, all'espianto degli ulivi legato alla realizzazione del gasdotto Tap. Procede a colpi di scena giudiziari la vicenda della realizzazione del tunnel. Il presidente del Tar del Lazio ha accolto con decreto l'istanza della Regione Puglia per l'annullamento, previa sospensione, della nota con cui il Ministero, il 27 marzo scorso, aveva fatto dato il via libera all’espianto di circa 200 ulivi sul tracciato del microtunnel del gasdotto, in contrada San Basilio, dove da tre settimane è montata la protesta.

Il pronunciamento del Tar del Lazio legato alla Valutazione di impatto ambientale


In particolare - spiega la Regione Puglia citando il provvedimento - il Tar ha ritenuto che, essendo già state avviate le operazioni di espianto, la misura cautelare richiesta possa venire accordata, "ai soli fini dell'immediato riesame dell'atto impugnato da parte ministero dell'Ambiente, con riferimento sia alle osservazioni e alle competenze della Regione (specificate nella citata prescrizione A44), sia in base all'avvenuta presentazione al medesimo Ministero, da parte di Tap di istanza di verifica di assoggettabilità a Via del progetto esecutivo, relativo alla realizzazione del microtunnel". Il presidente del Tar del Lazio, Gabriella De Michele, accordando con decreto la sospensiva sull'espianto degli ulivi, scrive che "le modalità di realizzazione (dell'opera, ndr) debbono ritenersi definitivamente approvate". La sospensiva, infatti, è stata concessa - scrive il giudice - "ai soli fini dell'immediato riesame dell'atto impugnato da parte ministero dell'Ambiente",

Il comitato no Tap esulta: basta espianti

"Finalmente la giustizia può dare una risposta certa sui disguidi nati su quanto dichiarato da Regione e Comune in merito alla prescrizione A.44, mai rilasciata dalla Regione e che impediva gli espianti, e quanto con arroganza e prepotenza il ministero dell'Ambiente ha fatto permettendo la mattanza degli ulivi da parte di Tap" afferma il presidente del comitato "No Tap Salento" Alfredo Pasiello.

Danneggiata la recinzione del cantiere

Intanto stamattina si sono registrati nuovi danneggiamenti in località San Basilio, a San Foca di Melendugno. La recinzione di tutto il lotto A/1 stamani era totalmente priva della recinzione metallica, divelta probabilmente dalle frange più estreme degli attivisti che si oppongono alla realizzazione dell'opera. Le strade di accesso al cantiere sono nuovamente sbarrate da blocchi fatti con pietre, materiale di risulta e pneumatici. Tutta l'area é praticamente interdetta al traffico veicolare. Le forze di polizia non sono intervenute sul posto e i lavori sono stati fermati.

La società: rispettiamo decreto, ma ulivi in sofferenza

"Tap, in attesa dell'udienza in camera di consiglio del prossimo 19 aprile, si atterrà rispettosamentea quanto disposto dal decreto" afferma la società in una nota nella quale evidenzia che 43 alberi "sono bloccati nell'area di cantiere e necessitano urgentemente di cure; una attività che ci è impedita dal gruppo più violento di oppositori accampato di fronte al cantiere". La società spiega che provvederà a segnalare "a tutte le autorità l'effettivo attuale stato dei 211 alberi dell'area di cantiere del microtunnel: al momento risultano espiantati e trasportati altrove 168 ulivi (157 sono già stati portati nell'area di stoccaggio di Masseria delCapitano, 11 sono provvisoriamente sistemati presso il depositodella società AlmaRoma).

Dalla Corte costituzionale ieri era arrivato un via libera alla Tap

Ieri la Corte Costituzionale ha emesso un pronunciamento nella vicenda Tap: un altro punto a favore (adesso messo in discussione dal Tar del Lazio) dopo il via libera del Consiglio di Stato. È stata infatti dichiarata illegittima una norma della Regione Puglia contenuta nella legge del 2016 che fissa vincoli urbanistici per i terreni toccati dall'espianto degli ulivi perla xylella. La Consulta ha bocciato il comma 3 perché, a certe condizioni, esenta da tali vincoli le opere pubbliche e non quelle private. Le deroghe ai vincoli urbanistici che riguardino opere rientranti nella competenza dello Stato, hanno stabilito i giudici, possono essere regolate solo dallo Stato stesso, previa intesa con la Regione, se prevista.


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