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Da colonnello a generale, promosso sul campo a seguito della scomparsa del leder e fondatore. Sarà il Consiglio nazionale del partito in programma entro l'estate a nominare ufficialmente Antonio Tajani reggente di Forza Italia. Il numero due di Silvio Berlusconi raccoglie un'eredità pesante e avrà il compito di guidare Forza Italia fino al Congresso. Le tappe di questo passaggio non facile sono indicate ieri proprio dal ministro degli Esteri nel corso di una conferenza stampa intrisa di commozione, «un sacrificio che abbiamo fatto con le lacrime agli occhi», dice Tajani, annunciando che il nome di Berlusconi sarà sempre nel simbolo del partito, «perché questa è la sua creatura, questo è e sarà sempre il partito di Silvio Berlusconi. L’ultimo messaggio che mi ha mandato quando stavo per partire per gli Usa», rivela, è stato «”lavora per la pace, insisti perché si possa raggiungere un accordo di pace tra Ucraina e Russia, fai di tutto"».
Quanto alla famiglia, «Marina Berlusconi mi ha ribadito, nel rispetto dei ruoli, la stima e l’affetto e la vicinanza di tutta la sua famiglia a Forza Italia», assicura Tajani. In mattinata la aveva sentita più volte al telefono. La famiglia resta presente e partecipe, assicura, anche sul versante economico, ma non è chiaro ancora se un altro Berlusconi scenderà in campo. Resta sullo sfondo l'ipotesi che Paolo si candidi a Monza nel seggio che fu del fratello, che però Tajani non conferma. «Parleremo con gli alleati», dice. Quanto a Marta Fascina, «è un deputato ed è la compagna di vita di Silvio Berlusconi, non c'è bisogno di ritagliare spazi formali», precisa Tajani. Per le Europee, l'obiettivo minimo è quello di superare almeno la soglia di sbarramento del 4%.
Marina Berlusconi e Fedele Confalonieri hanno già un canale aperto con Giorgia Meloni, che potrebbe diventare particolarmente caldo se e quando Vivendi dovesse provare a stringere su Mfe-Mediaset. Sul fronte politico, resta invece cruciale il ruolo di Gianni Letta, il consigliere di sempre di Berlusconi, l’uomo dei rapporti istituzionali. Dopo il rimbalzo positivo nei sondaggi di questi giorni, i consensi saranno valutati con attenzione dopo l'estate. C’è fiducia in una prova elettorale che, sottolineano dal Ppe, «si vincerà al centro, non rincorrendo gli estremismi».
Dopo il Comitato di presidenza (composto da una quarantina di dirigenti) giovedì, la tappa successiva sarà il Consiglio nazionale (composto da 130 persone) che dovrebbe tenersi per fine luglio, per poi andare al Congresso, che avrebbe dovuto riunirsi una volta ogni tre anni, ma in realtà dal 1994 è stato convocato solo due volte. Sono previste due tappe intermedie: le giornate del tesseramento (fissate per il 24 e 25 giugno), e la giornata di mobilitazione prevista per il 29 settembre (giorno del compleanno di Berlusconi). Importante anche la data del 29 ottobre in cui si terranno le elezioni suppletive a Monza per decidere il successore di Berlusconi allo scranno del Senato che era suo.
«Sosterremo il governo che Berlusconi aveva scelto», promette Licia Ronzulli. Il gruppo azzurro considerato più vicino alla capogruppo al Senato è pronto a sostenere la guida di Tajani. Al fianco del vicepremier con la volontà di collaborare anche i dirigenti vicini a Fascina, come il coordinatore lombardo Alessandro Sorte, il coordinatore dei giovani azzurri Stefano Benigni e il sottosegretario Tullio Ferrante. «Siamo pronti a impegnarci ancor più su quei valori che sono stati la stessa cometa dell’impegno politico di del nostro presidente Berlusconi», promette in conferenza stampa anche il capogruppo alla Camera Poalo Barelli. Al tavolo c’è anche Flavio Martusciello, capo delegazione di forzisti nel Parlamento europeo.
Nel frattempo restano in piedi gli appuntamenti già fissati. Oggi Tajani annuncia che sarà in Molise per la campagna elettorale di Forza Italia che si presenterà con il simbolo di Silvio Berlusconi.