Undici anni e quattro mesi e sei anni di reclusione per i due stupratori della Caffarella. Oltean Gavrila, 27 anni, e Ionut Jean Alexandru, 18 anni, entrambi romeni, sono stati ritenuti responsabili della violenza sessuale della ragazzina di 14 anni, consumata nel parco romano il 14 febbraio scorso. Gavrila, oltre a sette anni e quattro mesi per questi abusi, è stato condannato anche ad altri quattro anni per un’altro stupro ai danni di una ragazza di 22 anni, avvenuto a luglio sempre a Roma a villa Gordiani. La decisione del giudice Luigi Fiasconaro è arrivata al termine di un processo celebrato con rito abbreviato, scelta che per gli imputati comporta un sconto di pena di un terzo. Per l’accusa il pubblico ministero Vincenzo Barba aveva chiesto pene più severe: dieci anni per tutti e due, più sei anni e otto mesi per l’altro stupro. Critiche dalla Lega, perplesso anche il sindaco di Roma Alemanno. Il comune era parte civile assieme ai familiari. I due imputati nel corso del processo hanno ammesso entrambi le proprie responsabilità, accusandosi però a vicenda. Alexandru ha sostenuto che il connazionale lo ha aveva costretto a compiere la violenza. Oltean Gavrila invece ha tirato in ballo Luca Bianchini, il romano accusato di essere uno stupratore seriale. «Sono stato costretto a farlo da un gruppo di persone tra cui Bianchini», ha detto il romeno durante il processo. Accuse giudicate inattendibili dalla procura, formulate in forma generica già in precedenza. I due erano già in carcere al momento dell’accusa, uno a Trieste per altre circostanze, l’altro a Roma per una rapina avvenuta il 16 febbraio. Oltre al carcere i due dovranno pagare come provvisionale 80 mila euro alla vittima, 20 mila ai genitori, 30 mila al fidanzato, picchiato in occasione dello stupro, 10 mila ai suoi genitori. L’altra ragazza violentata a Villa Gordiani non si è costituita parte civile. Altri due romeni, sospettati inizialmente dello stupro – Karol Racz e Alexandru Isztoika Loyos, soprannominati da alcuni giornali "il pugile" e "il biondino" – erano risultati estranei ai fatti e scarcerati. Sentenza troppo mite rispetto alle richieste? «Le valutazioni le doveva fare il giudice – commenta il pm Barba – e noi le rispettiamo. Abbiamo lavorato bene, la procura, la squadra mobile, e soprattutto è giunta una sentenza equilibrata e arrivata poco tempo dopo i fatti. C’è stato il giudizio abbreviato, leggeremo le motivazioni e decideremo cosa fare». Il difensore di Oltean Gavrila, avvocato Carlo Scepi, annuncia che impugnerà la sentenza. Echi della sentenza nel mondo politico. L’ex guardasigilli della Lega Roberto Castelli accusa la magistratura di avere arrecato «un grave vulnus al senso di giustizia dei cittadini italiani». «Tra tre anni sono fuori», assicura il senatore leghista Piergiorgio Stiffoni. «Una sentenza ancora troppo mite – commenta Gianni Alemanno – se paragonata alle richieste del pm, per una violenza perpetrata contro una minorenne».