mercoledì 5 ottobre 2011
La Corte d'assise ha condannato all'ergastolo, con tre anni di isolamento, l'unico imputato nel processo sulla strage di mafia di via dei Georgofili (foto di archivio).
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La Corte d'assise di Firenze ha condannato all'ergastolo, con tre anni isolamento, il boss di Brancaccio Francesco Tagliavia, unico imputato nel processo sulla strage di via dei Georgofili del 27 maggio 1993 e sulle altre stragi di mafia del periodo 1993-94. La Corte - dopo otto ore di Camera di consiglio - ha ritenuto Tagliavia colpevole per tutti i reati a lui imputati, accogliendo la richiesta dei pm che avevano chiesto per lui il carcere a vita. I difensori avevano invece invocato l'assoluzione con formula piena per Tagliavia, che sconta già altre condanne all'ergastolo nel carcere di Viterbo.Il procedimento era stato aperto a seguito delle dichiarazioni del pentito Gaspare Spatuzza - che la procura di Firenze ritiene pienamente attendibile - finito al centro della polemica politica per aver messo a verbale di aver saputo dal boss Giuseppe Graviano di rapporti fra Cosa Nostra e Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri, circostanza poi negata da Graviano ai giudici.«L'attendibilità di Spatuzza non ha bisogno di aprire scenari nuovi, ne aveva già aperti in altre sedi, ha detto il capo della Procura di Firenze, Giuseppe Quattrocchi, commentando a caldo la sentenza. «Probabilmente questa sentenza proietterà in quelle sedi un risultato efficace sulla riverificata attendibilità di Spatuzza», aggiungendo che «sulle stragi si continua a indagare, interni o esterni che siano (i mandanti) e questa è la prova». «Siamo molto soddisfatti. La sentenza fa giustizia su un episodio di primaria e assoluta gravità. Lo Stato è riuscito ancora una volta a rappresentare se stesso nel modo migliore», ha aggiunto Quattrocchi. Francesco Tagliavia è stato condannato anche a risarcire il ministero della Difesa con 200mila euro e il Comune di Firenze e la Regione Toscana con 100mila euro ciascuno. La presidente dell'associazione dei familiari delle vittime di via dei Georgofili, Giovanna Maggiani Chelli, ha rivolto un appello alla Procura perché non si fermi con la condanna di Tagliavia e prosegua nelle indagini sulle stragi di mafia.
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