Dieci milioni di euro per abbattere alcune migliaia di case abusive costruite nelle aree ad elevato rischio idrogeologico, frane, alvei di fiumi, zone esondabi-li, coste. Li stanzia un disegno di legge presentato dal ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando che, spiega, «vuole togliere l’alibi ai comuni che non intervengono con gli abbattimenti con la scusa della mancanza di fondi». Invece, insiste il ministro, «le gravi tragedie che abbiamo avuto in questi anni ci devono spingere a intervenire rapidamente». Un provvedimento, dunque, che vuole intervenire sugli edifici costruiti non solo violando la legge e provocando gravi danni ambientali e urbanistici, ma soprattutto con forte rischio per i cittadini. Come dimenticare, ad esempio, le immagini delle case costruite nel letto delle fiumare del messinese e spazzate via dall’alluvione dell’ottobre 2009 che provocò 37 morti? O i quattro morti, tra i quali un bimbo di 15 mesi, dell’alluvione di Vibo Valentia del luglio 2006, aggravata dalla cementificazione selvaggia del territorio? Tutte aree classificate R4, cioè «a rischio molto elevato», dove costruire è assolutamente vietato. E, infatti, ci sono processi in corso.Proprio per queste ora arriveranno i fondi per gli abbattimenti. Saranno anticipati ai comuni che, secondo le attuali leggi, hanno l’obbligo di agire in sostituzione dei proprietari inadempienti (toccherebbe a loro pagare l’abbattimento) per poi rivalersi economicamente per le spese sostenute. «Ma i comuni – spiega Orlando – spesso non hanno i fondi e poi difficilmente riescono a recuperare i soldi dai privati». E così gli abbattimenti non si fanno. Tra il 2000 e il 2011 in 72 comuni capoluogo di provincia, su 46.760 ordinanze di abbattimento (non solo in aree a rischio) ne sono state eseguite appena 4.956, poco più del 10%. E questo a fronte di ben 238mila immobili abusivi, tra nuove edificazioni e ampliamenti di rilevante entità, realizzati tra il 2003 e il 2011.Per questo ora arriva la nuova legge (un solo articolo) e, soprattutto, i fondi che, annuncia il ministro, «sono già disponibili e aggiuntivi a quelli già previsti da altre norme e potranno essere aumentati se ci saranno, come spero, molte richieste da parte dei comuni». Questi, comunque, si dovranno poi rivalere sugli abusivi e i soldi incassati torneranno a ricostituire il fondo del ministero. Tempi previsti? Il ministro è ottimista. «Non ci sono problemi di copertura, la legge è semplicissima, un solo articolo, e quindi penso che il Parlamento potrà approvarla in tempi molto rapidi. Se ci fossero ritardi non escludo di inserirla nel decreto legge di agosto per affrontare altre emergenze ». Forti dubbi, invece, ha il ministro nei confronti del ddl approvato, coi voti del Pdl e del Pd, in commissione Giustizia del Senato ,che introduce una graduazione negli abbattimenti di edifici abusivi da parte delle Procure, partendo da quelli a rischio crollo, ancora in costruzione, di mafiosi, per finire con quelli cosiddetti 'di necessità'. «Non lo trovo uno strumento utile – taglia corto Orlando – ed è di dubbia applicazione. Mette in discussione l’obbligatorietà dell’azione penale. E poi il concetto di abuso di necessità è di difficile interpretazione ed è ancora più difficile esplicitarlo in una norma».