giovedì 16 luglio 2020
Scoperte pedopornografia, razzismo e sevizie in diretta web: 'registi' due ragazzi Venticinque indagati, di cui 19 minori. Nei video anche la morte dei bambini
Stanze segrete dell'orrore

Ansa

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Oltre il più inimmaginabile orrore. Non solo pedopornografia e razzismo, ma anche sevizie in diretta web, chieste ed eseguite a pagamento su bambini condotti fino alla morte. E a far da spettatori anche dei minorenni. Quanto accertato ieri è il frutto di una indagine lunga un anno, condotta dai carabinieri di Siena su incarico della Procura dei minori di Firenze. Sotto la lente, la chat 'Shoah party' nella quale un gruppo di minorenni si scambiava video e foto inneggianti al nazismo e al Daesh, spesso con scene di violenza sessuale. Tutto era partito dalla denuncia di una mamma che aveva scoperto i materiali nel cellulare del figlio; le ricerche, dalla Toscana, si erano estese in tutta Italia.

A Torino erano stati scoperti i due 'registi' della chat. L’operazione 'Delirio' – questo il nome delle indagini –, ad oggi ha portato a 25 indagati (19 minorenni e 6 maggiorenni), residenti in 13 province italiane: per tutti l’accusa è diffusione e detenzione di materiale pedo-pornografico e istigazione a delinquere. Ma non basta. I carabinieri hanno scoperto davvero uno dei lati più oscu- ri dell’orrore. Alcuni dei partecipanti alla chat parlavano di stanze segrete, di torture e della possibilità di interagire con chi le stava compiendo. Ieri sono scattate le perquisizioni per due 17enni piemontesi che, con le loro conversazioni, hanno rivelato l’esistenza di red rooms (le stanze segrete, appunto), alle quali accedere tramite il dark web e il pagamento in criptovalute.

Agli investigatori si è aperto un mondo fatto di 'servizi' a prezzi diversi: più alti quando relativi a video in diretta. I carabinieri spiegano come, secondo quanto accertato, i video in diretta si potevano concludere anche con la morte del bambino di turno. Al pubblico era data la possibilità di chiedere che ai bambini (presumibilmente del Sud est asiatico), venisse amputato un braccio, oppure che venisse versato sul loro corpo olio bollente. Dietro tutto questo, a quanto sembra, organizzazioni straniere che si assicurano guadagni altissimi.

«C’è stato un importante salto di qualità rispetto a quanto già scoperto» dice adesso Antonio Sangermano, procuratore della Repubblica presso il tribunale per i minorenni di Firenze. Prima, era stata scoperta l’esistenza di una chat dove minorenni si scambiavano immagini e video pedopornografici associati all’apologia del nazifascismo. Adesso sono emerse «risultanze indiziarie che fanno ritenere, sulla base di concreti elementi, che un minorenne, dotato di eccezionali e precoci competenze tecnico-informatiche, abbia personalmente partecipato online, “live”, assieme ad altri utenti, pagando in criptovalute, quali i bitcoin, a delle vere e proprie torture ed abusi sessuali su minori, compiute in diretta da soggetti adulti».

Le indagini hanno fatto scoprire le modalità di accesso alle stanze segrete dove sono visibili esecuzioni, omicidi, smembramenti, estrazioni di organi, castrazioni oltre che filmati pedopornografici con bambini piccolissimi. Più in generale, quanto già sequestrato riguarda tre tipi di video: pedo-pornografici autorealizzati da minori, altri realizzati da adulti e i video cosiddetti gore (dall’inglese 'incornare'), per lo più associati a simboli nazisti. Sequestrati telefoni, computer, tablet, chiavette e memorie esterne. Tutto deve essere ancora esaminato a fondo dai carabinieri. L’inimmaginabile potrebbe ancora rivelare altro.

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