Il Quirinale fa pressing sul governo sul decreto rifiuti. Ha inviato a palazzo Chigi una serie di rilievi tecnici e giuridici sul testo. E fa sapere di essere un atteso di una risposta. Intanto la trattativa governo-regioni per ospitare i rifiuti campani frena di fronte ai «no» e ai distinguo del Nord e del Centro. Anche se alla fine i presidenti rilanciano la palla all’esecutivo: «Dichiarino lo stato d’emergenza e ci facciano una proposta chiara», spiega Vasco Errani, presidente della Conferenza Stato-Regioni. Quasi in contemporanea, dai parlamentari campani del Pdl (riuniti per smorzare le tensioni interne a seguito del caso-Carfagna...ma la ministra non c’era) filtra la notizia che sarà riaperta la discarica di Macchia Soprana, a Serre, nel salernitano. La reazione del sindaco, Palmiro Cornetta, è netta: «Qui si rischia il disastro ambientale, bloccheremo tutto». Dalla riunione con i governatori il ministro Fitto esce con una certezza: «Tutte le regioni hanno dato la disponibilità tranne Veneto e Piemonte, mentre la Sardegna presenta difficoltà oggettive...». Le amministrazioni a guida leghista dunque seguono la linea che il leader Bossi ha dettato anche ieri: «Il problema va risolto nel luogo dove ci sono i rifiuti, se li portano al Nord la gente si inc....». Il senatur, auspicando comunque che «altre regioni dicano si», ha inoltre chiesto alla magistratura di «intervenire sul sindaco di Napoli», perché «bisogna colpire chi è responsabile». Parole «vergognose» secondo il segretario Pd Bersani, e anche il primo cittadino Iervolino si difende: «Ho mani e coscienza pulita». Allo sbarramento di Zaia e Cota («basta con lo scaricabarile», dice il governatore piemontese) si affiancano le preoccupazioni - soprattutto di tipo ambientale - di altri presidenti. Ribadisce il presidente campano Caldoro: «Decideremo insieme senza deroghe al codice ambientale - una condizione necessaria per tranquillizzare i colleghi del Nord -, sarà l’esecutivo a fare sintesi». A sbilanciarsi per l’aiuto è il toscano Enrico Rossi: «Occorre un riflesso di dignità e solidarietà, è un quantitativo modesto da smaltire...». Disponibile anche il Lazio «a patto che lo siano tutti», spiega Renata Polverini. E Vendola, per la Puglia, da il suo ok purché «il governo rispetti l’impegno preso nel 2008», ovvero un trasferimento da 5 milioni di euro. Le Marche avvisano che in regione «al momento non ci sono le condizioni per accogliere molti rifiuti», e la Liguria ricorda la «capacità residua di smaltimento delle discariche». La Lombardia non ha partecipato alla riunione. «Prima il governo ci chiami per le risorse aggiuntive da dare alle regioni», ha dichiarato Formigoni. «Doveva andare e dire no», lo incalzano i leghisti. (
M.Ias.)