martedì 26 marzo 2013
COMMENTA E CONDIVIDI
​In rete, come nella solidarietà, la parole chiave è “condividere”. E in un Paese dove ogni italiano butta via (in media) 27 chili di cibo ancora commestibile all’anno mentre 3,5 milioni di persone vivono in condizioni di indigenza, anche la rete può diventare una risorsa preziosa. Condivisione, cibo e internet: un abbinamento inedito che quattro ragazzi siciliani poco più che trentenni hanno concretizzato in un semplice, ma efficace, sito internet.“I food share è il primo portale italiano che permette di condividere il cibo in eccesso con chi ne ha bisogno, mettendo in contatto coloro che hanno bisogno di un aiuto per fare la spesa e quanti vogliono donare una “cesta” di prodotti alimentari. Dalla pasta all’olio d’oliva, dai succhi di frutta allo zucchero sul sito (operativo da meno di un mese) si trova un po’ di tutto. «Chi vuole contribuire al progetto può farlo anche semplicemente donando quello che ha in dispensa: una forma di solidarietà “dal basso” che si può concretizzare ogni giorno», spiega Elisabetta Di Benedetto, 35enne di Caltagirone (Ct), che assieme a Daniele Scivoli, Daniela Lirosi e Francesco Perticone ha dato vita al progetto. Quattro ragazzi poco più che trentenni, che hanno già maturato esperienze lavorative in diversi ambiti dell’on-line.
Modello di riferimento del progetto siciliano è il portale tedesco www.foodsharing.de che coinvolge più di 15mila utenti attivi e che ha permesso di salvare 3.420 chili di prodotti alimentari che altrimenti sarebbero stati buttati. «Volevamo trovare un modo per recuperare risorse alimentari, sia dai privati che dalla grande distribuzione», aggiunge Elisabetta precisando che la piattaforma più essere utilizzata da singoli cittadini, ma anche da ong, parrocchie, associazioni ed enti sociali che hanno necessità di reperire risorse alimentari.
L’eccesso, quindi, può diventare una risorsa. Chi ha bisogno di attingere a una o più “ceste” non deve fare altro che registrarsi al sito e contattare il donatore attraverso il portale. Grazie alle potenzialità della rete “I food share” può estendersi su tutta la penisola, ma allo stesso tempo è fortemente legato al territorio. «Donatore e beneficiario entrano in contatto via mail e concordano tra loro le modalità con cui deve avvenire la consegna», spiega Elisabetta. Per il momento la piattaforma è attiva solo su Caltagirone ma l’interesse attorno al progetto sta crescendo: il passaparola della rete, anche in questo caso, può essere un ottimo volano per far decollare il progetto.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: