L'Associazione Siria Libera e
Democratica ha organizzato a Piazza del Pantheon a Roma, mercoledì alle 19,
un sit-in per riportare l'attenzione sulla vicenda di padre Paolo
Dall'Oglio, il sacerdote italiano rapito in Siria esattamente due anni
fa. A Roma è stato esposto uno striscione con la sua foto sulla facciata del Campidoglio, sede del Comune. Domenica all'Angelus il Papa lo aveva ricordato, lanciando un appello.Il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, parlando alle Commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato, ha detto: "Ci riuniamo a due anni dal rapimento di Padre Dall'Oglio a Raqqa, in Siria: il governo non ha dimenticato questo rapimento e ci continuiamo a lavorare con assoluta costanza come ho confermato ai fratelli di Dall'Oglio una decina di giorni fa"."Come tutta la crisi siriana, il caso di padre Paolo è una vicenda
dimenticata", dice il portavoce
dell'Associazione Siria Libera e Democratica, Feisal al Mohamad.
"La crisi siriana è al suo quinto anno - ricorda al Mohamad - è
l'attenzione di tutti è rivolta alle atrocità commesse dal sedicente
Stato islamico, dimenticando le vicende umane delle tante morti, degli
arresti, dei rapimenti, dei bambini morti per le violenze o per gli
stenti". "Nel paese - prosegue - ci sono tanti padre Paolo, che sono
tutti coloro che sono stati rapiti o sono scomparsi nelle prigioni del
regime".
"Chiediamo - dice ancora al Mohamad - a tutti gli uomini di buona
volontà di accendere i riflettori sulla crisi siriana, che è più
difficile di quanto si pensi". Sulla sorte di padre Dall'Oglio, il
portavoce afferma di sperare che stia bene. "Non temo tanto i suoi
rapitori - aggiunge - per i quali è un ostaggio troppo prezioso. Temo
il fatto che è tenuto prigioniero in una zona di guerra, dove anche un
proiettile vagante rappresenta un pericolo".