CoorDown: tristezza e dolore per i fatti di San Donà di Piave. Scuola, lavoro e affettività i temi su cui lavorare - Ansa
Nasce sotto una cappa di dolore per l’incidente di San Donà di Piave (Venezia) la Giornata nazionale delle persone con sindrome di Down, in programma oggi. CoorDown e Associazione italiana persone Down (Aipd), dopo aver espresso il proprio cordoglio ai familiari delle vittime, hanno deciso di proseguire con i programmi della Giornata. Saranno quindi presenti in moltissime piazze gli stand delle 53 associazioni aderenti a CoorDown e delle 56 sezioni di Aipd per fornire informazioni sulle attività svolte a favore dello sviluppo delle persone con sindrome di Down e sostenerle grazie al ricavato della distribuzione di tavolette di cioccolato del commercio equo e solidale. «Non saremo lì per fare festa – ha comunicato CoorDown –. Ma saremo insieme, insieme affronteremo la tristezza e il dolore, insieme continueremo a promuovere e lottare per affermare i diritti delle persone con sindrome di Down».
Ai diritti fa riferimento anche Aipd, chiedendo che «le crisi che stiamo vivendo non spengano l’attenzione sui diritti delle persone con sindrome di Down»: diritto al lavoro, alla cittadinanza, all’affettività, alla casa, alla mobilità, alla scuola. Il lavoro è ancora un miraggio per troppi: solo il 13% dei maggiorenni – nella rete Aipd – lavora con regolare contratto, ma sono molti di più quelli che potrebbero farlo. E il progetto europeo Valueable, ricorda Aipd, ha dimostrato che i lavoratori con sindrome di Down fanno bene all’azienda e ai colleghi. Da parte sua CoorDown, con la campagna Hiringchain (la catena delle assunzioni) ha puntato sull’effetto contagio di un’assunzione. Al luglio scorso la campagna, lanciata nel 2021, aveva prodotto 70mila visite al sito dedicato e mille aziende avevano contattato CoorDown per chiedere informazioni. Solo in Italia, con trenta aziende è stata avviata una collaborazione attiva.
La piena inclusione e cittadinanza però comprende anche altri ambiti, compreso quello all’abitazione e alla vita affettiva adulta. CoorDown, che ha lanciato la campagna Justthetwoofus.org (solo noi due), ha affrontato recentemente il tema nel convegno «L’amore ha bisogno di spazio». Spiegando: «È un equilibrio difficile quello da trovare tra la protezione, il supporto e la libertà di vivere la propria vita in pienezza quando si parla di sessualità e affettività delle persone con disabilità intellettiva. Le famiglie sono chiamate ad accompagnare le proprie figlie e i propri figli nella crescita, a sostenerli nelle loro prime autonomie e incoraggiarli nel loro percorso di giovani adulti, restando punti di riferimento essenziali». Aipd ha denunciato recentemente le difficoltà di una coppia di fidanzati da 4 anni, Paolo e Carlotta, entrambi assunti a tempo indeterminato, che non trovano nessuno che affitti loro una casa a Milano. In Friuli solo il mese scorso, dopo anni di fidanzamento, Elena e Spartaco hanno potuto coronare con il matrimonio la loro storia d’amore.
Da non dimenticare le difficoltà nelle scuole, troppo spesso prive di un numero adeguato di insegnanti di sostegno. Quest’anno si è aggiunta l’adozione dei nuovi Piani educativi individualizzati (Pei), delineati dal decreto interministeriale 182/2020 riammessi dal Consiglio di Stato dopo una prima bocciatura del Tar del Lazio, che aveva accolto un ricorso del ComitatoNoEsonero. CoorDown ha promosso il sostegno alle famiglie in vista di possibili contenziosi.