Un disegno di legge per riconoscere le unioni civili «rifiutando qualsiasi discriminazione legata all’etnia, alla religione e all’orientamento sessuale», porta anche la firma dell’Udc e in Sicilia si accende lo scontro politico. La proposta legislativa, presentata all’Assemblea regionale siciliana da un gruppo di deputati in maniera trasversale (primo firmatario Pino Apprendi del Pd), è stata sottoscritta anche dal capogruppo dell’Udc, Giulia Adamo, e dal capogruppo del Mpa, Francesco Musotto. Il testo, composto da un solo articolo, è stato già assegnato alla commissione Affari istituzionali, «ed è stato condiviso anche dai deputati Alberto Campagna del Pdl e Alessandro Aricò di Fli», spiega Apprendi.L’intento è chiaro, nell’articolo 1 del ddl si legge: «La Regione riconosce le formazioni sociali, culturali, economiche e politiche nelle quali si promuovono la personalità umana e il libero svolgimento delle sue funzioni e attività e riconosce altresì ogni forma di convivenza, rifiutando qualsiasi discriminazione legata all’etnia, alla religione e all’orientamento sessuale». È prevista l’istituzione dell’elenco regionale delle unioni civili presso l’assessorato regionale alla Famiglia. Il testo sembra voler scavalcare le competenze parlamentari con una formulazione che appare in contraddizione con l’articolo 29 della Costituzione, ma la scelta di non inserire nel testo il termine famiglia, sostituendolo con "formazione", è stata assunta «perché vogliamo approvare questa legge e non perdere del tempo», spiega Musotto.Quanto basta per scatenare reazioni aspre all’interno dell’Udc e anche dal Pid e dall’area ex Margherita del Pd. «Non ci sarà alcuno scontro all’interno dell’Udc per questa mia scelta personale, c’è già stato un confronto interno - si schermisce la Adamo -. Ho aderito all’Udc per l’apertura fatta da Casini al mondo laico con l’obiettivo di mettere insieme i valori laici con quelli cattolici. E poi sui temi etici il "Nuovo polo" lascia piena libertà di coscienza. L’Udc ha avuto la forza di voltare pagina, lasciando andare via esponenti politici che avevano valori non condivisibili e che ponevano al centro delle questioni il clientelismo». Ma proprio dall’Udc regionale arriva una precisazione. «L’onorevole Giulia Adamo ha firmato il ddl per il riconoscimento delle unioni civili a titolo del tutto personale. Le posizioni dell’Udc su questo tema sono note e non ricalcano in alcun modo quelle espresse all’interno del disegno di legge del deputato del Pd Apprendi», chiarisce il coordinatore regionale dell’Udc, Giampiero D’Alia. Durissimo il leader del Pid, Saverio Romano: «Solo un elevato grado alcolemico può in parte spiegare uno sproloquio dell’onorevole Giulia Adamo, che scambia le formazioni civili sostenute dal Pd con le famiglie e si pone come paladina dei "valori" laicisti che avrebbero incarnato il nuovo corso dell’Udc lontano ormai dalle pratiche clientelari del passato». Romano si augura che intervenga il leader nazionale dell’Udc Pier Ferdinando Casini.E non mancano le prese di posizione nell’area ex Margherita del Pd. Il deputato Francantonio Genovese dice: «Non sono contrario alle unioni civili, ma sono ancorato al concetto di famiglia che si fonda sul matrimonio».