Il premier Conte con la ministra dell'Istruzione Azzolina - Ansa
Di ufficiale non c’è ancora nulla - se non che la didattica a distanza diventa obbligatoria per tutti e che i voti presi online valgono tanto quanto quelli in classe - ma ormai è quasi certo che l’anno scolastico proseguirà e terminerà online. E c’è già chi guarda, non senza preoccupazione, a settembre, quando comincerà il nuovo anno scolastico 2020-2021. Se in classe o a casa (davanti al computer) non è dato sapere, anche se già si comincia a ipotizzare - lo fa Tuttoscuola - che, almeno per il primo quadrimestre, fino a quando non sarà individuato un vaccino anti-Covid, le lezioni proseguiranno a distanza. Intanto, lunedì pomeriggio il governo ha approvato il decreto sullo svolgimento di scrutini ed esami, sia di Maturità che di terza media.
D-day il 18 maggio
Il decreto (SCARICA QUI LA BOZZA) ha confermato la data del 18 maggio come termine ultimo per decidere le modalità dell’Esame di Stato 2020. Se le scuole riapriranno entro quel giorno, la Maturità si svolgerebbe, più o meno, come gli altri anni. Con alcune modifiche già previste: la Commissione d’esame sarà composta da soli membri interni, mentre il presidente sarà esterno. La prima prova scritta, il tema di Italiano, sarà uguale per tutti e le tracce saranno scelte a livello centrale dal Ministero. La seconda prova scritta, diversa a seconda dell’indirizzo di studio, sarà invece predisposta dalle singole commissioni. Se, invece, le scuole non dovessero riaprire, la Maturità consisterebbe soltanto in un esame orale, della durata di circa un’ora, da svolgersi o in modalità online o in presenza. In questo caso, i candidati saranno convocati a scuola a piccoli gruppi, per garantire il necessario distanziamento sociale.
Dieci milioni in movimento
Questa seconda ipotesi sembra, al momento, la più probabile. Riaprire le scuole, infatti, significherebbe autorizzare gli spostamenti, pressoché in contemporanea, di più di dieci milioni di persone, tra alunni, genitori, insegnanti, dirigenti e personale Ata. Una massa enorme di persone che andrebbe ad affollare strade e mezzi pubblici. Con la conseguenza di rendere impraticabile l’indicazione degli epidemiologi di mantenere il “distanziamento sociale” anche nella Fase 2 dell’emergenza coronavirus. E questa è anche la ragione che rende molto probabile un avvio online anche dell’anno scolastico 2020-2021. Impossibile mantenere un metro di distanza, non soltanto nelle cosiddette “classi pollaio” ma anche in quelle “normali” con 20-25 alunni chiusi per cinque ore in un’aula di pochi metri quadrati.
Tutti ammessi e promossi
Un altro punto importante del decreto riguarda l’ammissione agli Esami di Stato. Tutti i candidati saranno ammessi, anche con insufficienze perché a ciascuno sarà data la possibilità di sostenere la prova. L’esame, ha però sempre ribadito la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, «sarà serio» e la promozione di massa non è prevista. Nessun «6 politico» insomma. Inoltre, per l’accesso alla Maturità, si legge nel testo del decreto, «si prescinde per i candidati interni da tutti i requisiti e per i candidati privatisti dalla partecipazione alla prova Invalsi e dallo svolgimento di attività assimilabili all’alternanza scuola-lavoro». Nel decreto, però, si precisa «che le attività di alternanza scuola-lavoro, ora denominate percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento, saranno comunque oggetto del colloquio di esame».
Per quanto riguarda gli anni non conclusivi del ciclo di studi, tutti saranno ammessi alla classe successiva. Chi avesse delle insufficienze, sarà chiamato a recuperare nelle prime tre settimane di settembre, prima dell’avvio del nuovo anno.
Studenti contrari
L’ammissione di massa alla Maturità, anche con insufficienze in pagella, non piace, però, ai candidati. Secondo un sondaggio online svolto da Skuola.net su un campione di oltre tremila maturandi, soltanto uno studente su due è d’accordo con le decisioni del Ministero.
Niente esami di Terza media
Se non si tornasse a scuola entro il 18 maggio, salterebbero gli esami di Terza media. La prova sarà sostituita con la valutazione finale da parte del consiglio di classe, integrandola con uno specifico elaborato dallo studente candidato all’esame.
Assunti 4.500 prof
Infine, via libera dal governo alle assunzioni chieste dal ministero dell’Istruzione per recuperare parte dei posti liberati nell’estate del 2019 da quota 100. Si tratta di 4.500 posti che andranno ad altrettanti insegnanti, vincitori di concorso o presenti nelle Graduatorie ad esaurimento, che non hanno potuto occupare questi posti lo scorso settembre perché non erano stati messi a disposizione.