mercoledì 14 dicembre 2011
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​«Profondo turbamento e dolore». Queste le parole espresse ieri dal presidente della Repubblica appena apprese le notizie dell’agguato ai senegalesi. Giorgio Napolitano si è fatto interprete del diffuso sentimento di ripudio di ogni predicazione e manifestazione di violenza razzista e xenofoba esprimendo, per il tramite del sindaco di Firenze, Matteo Renzi, «il sentito cordoglio alle famiglie delle vittime di questa cieca esplosione di odio. È sempre più urgente l’impegno di tutte le autorità politiche e della società civile per contrastare sul nascere ogni forma di intolleranza e riaffermare la tradizione di apertura e di solidarietà del nostro Paese».Sulla drammatica vicenda è intervenuto anche il neoministro per la Cooperazione, Andrea Riccardi, per il quale l’agguato «é un atto di violenza che crea terrore, paura e che disintegra l’integrazione. Sono molto preoccupato – ha aggiunto Riccardi, che oggi sarà a Firenze – per quello che é successo, sono in contatto con il sindaco: questa è una cosa brutta che colpisce una comunità molto bene integrata».«È un gesto efferato e sconvolgente», ha commentato il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi: «Tutte le motivazioni sono possibili, ma fra tutte non è possibile non pensare che il colore della pelle delle vittime e un sentimento di odio razziale abbiano avuto il loro peso. Bisognerà capire bene – ha spiegato Rossi – il quadro entro cui è maturata una cultura di questo tipo. C’è da chiedersi se non ci siano state da parte di tutti sottovalutazioni di certe espressioni culturali che alimentano xenofobia e razzismo e di circoli che ne fanno espressamente il motivo della loro organizzazione e della loro attività. La vicenda sembra per alcuni aspetti avere analogie con quella di Oslo».Tantissimi i messaggi di cordoglio e di solidarietà con la comunità senegalese, mentre il sindaco di Firenze ha annunciato il lutto cittadino. «È un gesto solitario di un killer lucido, folle e razzista – ha detto Renzi –, un atto lontano dalla vita di questa città, siamo scossi, il cuore di Firenze piange». Il sindaco ha sottolineato che «c’é un rapporto storico della città con la comunità senegalese» e che il Comune si farà carico delle spese di rimpatrio delle salme. «Le istituzioni – ha detto il prefetto di Firenze, Paolo Padoin – sono tutte unite e presenti per evitare che ci siano ombre su questo episodio. Lo hanno capito perfettamente i rappresentanti della comunità senegalese e si sono impegnati a far capire anche alla comunità che Firenze è una città accogliente».Intanto, sul tema dell’insofferenza nei confronti di minoranze etniche, proprio ieri, si è pronunciata la Caritas italiana. Che ha «posto l’accento sulla necessità e sull’urgenza di definire con chiarezza la condizione giuridica dei profughi del Nord Africa sbarcati in Italia nei mesi scorsi».
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