martedì 25 ottobre 2011
L’80 per cento degli iscritti alle materne è nato qui. Tanti i problemi nei risultati scolastici. Alle medie i bocciati sono il 12,1% (tra gli italiani il 4), alle superiori il 30% (tra gli italiani il 14,1%).
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​Un’indicazione su quella che sarà l’Italia di domani ce la possono dare, già oggi, le aule scolastiche del nostro Paese. Dove continua a crescere, anche se con ritmi più blandi rispetto al passato, la presenza di alunni stranieri tra i banchi: dalla scuola d’infanzia alle secondarie di secondo grado, nell’anno scolastico 2010-2011, erano poco più di 711mila. «Ma uno su quattro è nato in Italia - puntualizza Vinicio Ongini, responsabile della direzione generale dello studente del Miur -. Dato che sale al 78% se si prendono in considerazione le scuole d’infanzia e le elementari. Un segnale importante, un segno di stabilità».  La popolazione scolastica straniera sta diventando quindi sempre più "made in Italy".Sono alcuni dei dati contenuti nel rapporto "Alunni con cittadinanza non italiana 2010-2011", presentato ieri a Milano dal Ministero dell’Istruzione e dall’Ismu. Era da due anni che il Ministero non diffondeva i dati sulla presenza dei figli dei migranti nelle scuole italiane. Il quadro che emerge, però, presenta alcuni punti critici. Gli studenti stranieri incontrano non poche difficoltà tra i banchi: nell’anno scolastico 2009-2010 il 12,2% è stato bocciato alle medie (contro il 4% dei compagni italiani), mentre nelle superiori stessa sorte è toccata al 30% (14,1% tra gli italiani) con punte del 37,5% in prima. Tant’è vero che nelle scuole secondarie di primo grado gli alunni stranieri in ritardo con gli anni sono il 49,1% e in quelle di secondo grado sono addirittura il 71,3%. Ed è negli istituti professionali che si concentrano i problemi: nel 2010-2011 gli alunni stranieri iscritti erano 62.080 e i bocciati raggiungono il 34,2% contro il 24,6% dei coetanei italiani. Tra i banchi dei professionali, inoltre, siedono 8.100 studenti stranieri che hanno dai 20 anni in su, segno delle difficoltà che hanno incontrato nella loro vita scolastica. Va un po’ meglio negli istituti tecnici, dove gli iscritti stranieri sono 58.340 e i bocciati arrivano al 29,9%. «Una situazione che però non è da collegare prevalentemente alla cattiva riuscita scolastica - puntualizza Mariagrazia Santagati, del settore educazione di Fondazione Ismu - quanto piuttosto alla mobilità territoriale di questi ragazzi e al loro percorso migratorio». I bambini e i ragazzi che arrivano nel nostro Paese per ricongiungersi ai genitori, spesso, vengono inseriti in una classe inferiore rispetto all’età. Eppure, malgrado queste difficoltà, le famiglie straniere hanno fiducia nella scuola italiana. «I genitori investono molto sull’istruzione dei figli e anche i ragazzi, in modo particolare chi ha alle spalle il vissuto migratorio, sono motivati: hanno un progetto di miglioramento da perseguire», aggiunge Mariagrazia Santagati.Dall’Africa all’America Latina, passando per l’Asia e l’Europa dell’Est tutti i continenti sono rappresentati nella "mappa" delle classi italiane. Con qualche interessante novità rispetto al passato che riflette il cambiamento dei flussi migratori. Se gli alunni romeni si confermano, per il quinto anno consecutivo, i gruppo più numeroso nelle scuole italiane (126mila presenze), seguiti da albanesi (99mila) e marocchini (92mila) non mancano curiose new entry. Tra le prime dieci nazionalità compaiono, al quinto posto, gli studenti moldavi (sono 20.580, di cui il 36% è concentrato nelle secondarie di secondo grado) e gli ucraini (17mila, di cui il 39% alle scuole superiori).
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