Oggi spesa e shopping a rischio per lo
sciopero nazionale degli oltre 500.000 lavoratori della grande
distribuzione organizzata, della distribuzione cooperativa e
del commercio al dettaglio. La protesta proclamata da Filcams
Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil è stata indetta contro il
mancato rinnovo dei contratti nazionali di settore e la difesa
"di diritti e salario". I sindacati denunciano che si sta
tentando di smantellare e destrutturare i contratti esistenti e
annunciano una "lunga battaglia". Senza risposte infatti il 19
dicembre si replicherà con un'altra giornata di sciopero
unitario.
"Incrociamo le braccia - spiega la segretaria generale
della Filcams Cgil, Maria Grazia Gabrielli - per il rinnovo del
contratto. Siamo in trattativa da ormai 22 mesi e il risultato
contrattuale non c'è perchè le distanze sono ancora troppo
grandi. Non possiamo avere un contratto nazionale più debole
rispetto a quello esistente". Gabrielli spiega che per le
associazioni datoriali il contratto deve avere più
flessibilità e un recupero produttività: "Questo si traduce
in un abbattimento e alleggerimento degli scatti di anzianità,
dei permessi e in alcuni casi anche delle maggiorazioni per gli
straordinari e il lavoro domenicale. A fronte di tutto questo
si tenta anche di peggiorare il salario". La Filcams sta
lavorando per un alta adesione alla protesta: "Stiamo
registrando tra i lavoratori una forte sensibilità. Speriamo
che arrivino segnali positivi per riprendere la trattativa su
basi diverse".
"No alla destrutturazione del contratto
nazionale", afferma il segretario generale della Fisascat Cisl,
Pierangelo Raineri. "Confermiamo la nostra disponibilità a
trattare sulla flessibilità organizzativa del lavoro, tema da
ricondurre nell'ambito del confronto decentrato dove senz'altro
possono essere individuate nuove formule per accrescere la
produttività aziendale", chiarisce Raineri.
I sindacati territoriali organizzeranno presidi unitari
davanti ai principali punti commerciali delle città con lo
slogan "Fuori Tutti". In Toscana, i lavoratori del commercio
saranno a Firenze in un unico presidio davanti alla Prefettura;
così come ci sarà un unico concentramento regionale delle
Marche in piazza Roma ad Ancona, e a Bolzano per il Trentino
Alto Adige. Vicenza sarà la città punto di riferimento per le
mobilitazioni regionali del Veneto. Singoli presidi in tutte le
città in Emilia Romagna cosi come a Milano, Torino, Palermo,
Napoli, Roma, dove gli addetti del settore si riuniranno
davanti i centri commerciali più importanti e i punti vendita
strategici delle città.