giovedì 2 agosto 2018
Svolta nell'inchiesta sulla morte Emanuele Scieri, il paracadutista di 26 anni morto nella caserma Gamerra di Pisa dopo una caduta da una torre utilizzata per asciugare i paracadute
Per la morte di Emanuele Scieri, «arrestato un ex commilitone»
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Ci sono sviluppi nelle indagini sulla morte di Emanuele Scieri, il parà di leva siracusano trovato morto il 16 agosto di 19 anni fa nella caserma Gamerra di Pisa, sede del centro di addestramento della Folgore. Arrestato un ex commilitone e altri due possibili indagati. Una pista buona, che ha fatto riaprire il caso, è arrivata dalla Commissione parlamentare d'inchiesta, che riportava testimonianze su episodi di nonnismo e sull'indole violenta di qualche soggetto, compreso l'arrestato di oggi.
I dettagli vengono diffusi alle 11.30 nella conferenza stampa che si tiene in Procura a Pisa con il Procuratore Alessandro Cirini, a cui partecipano anche investigatori della Polizia di Stato appartenenti alla Squadra Mobile di Firenze e alla Sezione di Polizia Giudiziaria di Pisa che hanno condotto le indagini.


Chi era Emanuele Scieri?

Scieri, 26 anni, una laurea in giurisprudenza e già praticante in uno studio legale, scomparve il 13 agosto 1999, lo stesso giorno del suo arrivo alla caserma Gamerra per il servizio militare di leva dopo aver svolto il Car a Firenze. Fu poi ritrovato morto tre giorni dopo, ai piedi di una torre dismessa per il prosciugamento dei paracadute.

La Procura di Pisa ha riaperto l'inchiesta l'anno scorso, dopo che precedenti indagini erano state archiviate ipotizzando che il giovane si fosse tolto la vita. A escludere l'ipotesi del suicidio, oltre alla famiglia di Scieri, è stata la Commissione parlamentare d'inchiesta, istituita nel 2016 sulla morte del parà di leva e che ha concluso i suoi lavori a dicembre 2017.


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