giovedì 13 ottobre 2011
Lo ha deciso la prima sezione penale della Cassazione respingendo la richiesta di remissione avanzata dai difensori di Sabrina Misseri, accusata con la madre Cosima Serrano, di concorso in omicidio volontario, sequestro di persona e soppressione di cadavere.
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Resta a Taranto il processo sulla morte di Sarah Scazzi, la ragazzina pugliese uccisa la scorsa estate per il cui delitto sono in carcere sua zia e sua cugina. Lo ha deciso la prima sezione penale della Cassazione respingendo la richiesta di remissione del processo avanzata dai difensori di Sabrina Misseri, accusata con la madre Cosima Serrano, di concorso in omicidio volontario, sequestro di persona e soppressione di cadavere. La difesa di Sabrina aveva chiesto che il processo venisse spostato da Taranto a Potenza per un "clima ambientale" che a suo dire si sarebbe "riverberato sulla serenità" dei giudici tarantini. Una tesi che evidentemente la prima sezione penale della Cassazione presieduta da Severo Chieffi non ha condiviso.
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