"È mio prioritario interesse fare luce su ogni fatto e ci riuscirò", continua Anemone. "Tutti i fatti che mi si addebitano saranno certamente smentiti e chiariti nelle sedi competenti". "Intendo ripristinare la mia dignità - aggiunge il costruttore - e quella del nome della mia famiglia che ha sempre goduto di stima e di rispetto da più generazioni, costruendo con duro lavoro e sacrificio una ineccepibile reputazione. Accanto a mio padre ho imparato ad essere infaticabile. Dopo questa esperienza sono ancora più convinto che si possa sopravvivere a tutto".Anemone affida il ripristino della sua "dignità al corretto operato della Magistratura, sicuro dell'onestà e della serietà del mio lavoro che mi ha reso forte con la coscienza di essere meritevole della fiducia e della stima ricevuta negli anni, pronto ad affrontare anche questa esperienza traumatizzante ma con la consapevolezza che le accuse rivoltemi non abbiano fondamento nè il benchè minimo riscontro. Le imprese di costruzione Anemone hanno sempre operato nel rispetto della legalità. La attenta valutazione delle procedure osservate farà emergere come le opere siano state tutte eseguite con tempismo, con straordinario sacrificio e hanno raggiunto il migliore dei risultati visibili a tutti". Ieri il ministro Sandro Bondi aveva dichiarato: "Alcuni quotidiani danno il meglio di sè nell'esercizio di lordare anche la mia onestà. Avrò il tempo per medicare le ferite alla mia onorabilità che, attraverso alcuni articoli, mi sono state inferte". Il ministro dei Beni culturali, prende le distanze da presunti coinvolgimenti nelle inchieste di questi giorni su appalti e grandi opere e rivendica "non ho nulla a che fare con faccende e faccendieri di cui si parla"."Desidero rivendicare il merito - osserva Bondi - di aver proceduto al commissariamento dell'area archeologica di Pompei, dei Fori Romani, di Brera e degli Uffizi. Per quanto riguarda il Museo degli Uffizi - puntualizza - appena ho avuto conoscenza delle indagini della magistratura, ho revocatoimmediatamente il commissariamento per agevolare il lavoro della magistratura stessa, proprio perchè - rileva - non ho nulla a che fare con faccende e faccendieri di cui si parla".