È il gancio per tirarsi fuori dal disagio e dal senso di abbandono, è il sogno sospeso, la speranza espressa e sottoscritta da diecimila firme: è l’università, ma trasferita in pietre e in programmi a Scampìa, in un polo universitario innalzato dove si ergeva il profilo triangolare ed inquietante della Vela H.La gente del quartiere, col passare degli anni, ha cominciato a chiamarlo con un diminutivo: "Scampisan". Ma il nome per intero del progetto – più volte presentato e altrettante rimandato – è "Scampìa Sanità": «Una struttura sanitaria in grado di offrire esperienze professionali agli studenti e al contempo rispondere ai bisogni di salute del territorio, a partire dal mondo dell’infanzia e dell’adolescenza, che a Scampìa, più che in altre zone della Campania, è la popolazione, in percentuale, più numerosa» ha spiegato l’assessore regionale all’Università Guido Trombetti, seduto ad un tavolo interistituzionale organizzato dai giovani di "Dateci Facoltà", comitato nato nelle parrocchie di Scampìa, nel quartiere le istituzioni più attente e vivaci, ispirato dal giovane parroco don Alessandro Gargiulo.Dei cinque piani previsti per la struttura circolare ne sono stati costruiti solo due. Interruzione causata dalla «mancanza di fondi», è stato detto. Il timore, dopotutto fondato, era che il cantiere dell’Università potesse rimanere aperto nell’eternità dell’incompletezza cui paiono destinati gli edifici pubblici di Scampìa. Trombetti ha rassicurato: «Abbiamo recuperato 5 milioni di euro delle risorse regionali per realizzare la sede della Facoltà di Medicina e Chirurgia». E altri 15, necessari per gli arredi della sede universitaria, saranno reperiti «tra l’area della Sanità e le altre aree regionali» e da fondi europei, ora fermi. L’Università si farà anche per il sindaco Luigi De Magistris: «I giovani di Scampìa ci offrono una possibilità e noi la coglieremo».Entro il 2014 dovrebbe quindi essere completato l’edificio che ospiterà il Dipartimento di Scienze della nutrizione della Federico II, laboratori e servizi medici per il territorio, oggi carenti (sempre che non ci siano intoppi). Soprattutto, il “cilindro” conterrà il Polo delle professioni sanitarie: 22 corsi triennali, dal fisioterapista all’igienista dentale. Sogno possibile di riscatto e di futuro. Alla portata di tutti, se la previsione sulla frequenza è di 3mila studenti al giorno.«Andate avanti con i lavori» l’incitamento del cardinale Crescenzio Sepe cui i giovani di "Dateci Facoltà" hanno consegnato la petizione con le diecimila firme per chiedere la riapertura del progetto e del cantiere. «Non possiamo deludere le aspettative dei ragazzi – ha ribadito il cardinale –. La realizzazione dell’università significa per Scampìa riscatto morale ed etico».