Sono siriani, marocchini, palestinesi. Sono sbarcati tutti nelle stesse ore, soccorsi nella notte in mezzo al mare da Guardia costiera e Marina militare. In tutto mille migranti, stipati su cinque diversi barconi. Provenienze diverse, ma con una stessa rotta, quella verso la Sicilia, e con lo stesso incubo vissuto sulle navi stracariche. Tra di loro, come in ogni sbarco della speranza, donne, bambini e casi difficili. Come quello dell'uomo giunto sul barcone (il numero 3 avvistato stanotte) intercettato a sud di Lampedusa con 105 profughi a bordo: uno di loro, in gravi condizioni di salute è stato prelevato da una motovedetaa per essere subito portato in ospedale.Su un altro mercantile battente bandiera liberiana diretto a Porto Empedocle (Agrigento), altri 270 immigrati ieri sera hanno lanciato l'Sos con un telefono satellitare mentre si trovavano a 65 miglia dalle coste libiche. Tra di loro anche una donna in avanzato stato di gravidanza, con le doglie. Erano stati avvistati da un altro cargo, che li ha segnalati ma non ha potuto intervenire a causa di un carico pericoloso che trasportava. La richiesta di aiuto, attraverso un telefono satellitare, è stata raccolta da Don Mosè Zerai, responsabile dell'Agenzia Habeshia che si occupa di rifugiati e richiedenti asilo. Il sacerdote di origine eritrea ha subito avvisato le autorità marittime italiane e maltesi fornendo la posizione del barcone alla deriva. Il primo ad essere soccorso è stato un barcone avvistato in acque maltesi con 133 migranti a bordo. Il mercantile che lo ha avvicinato per portare aiuto ha poi fatto rotta verso Catania.
Il pattugliatore Sirio della Marina militare ha invece raccolto 226 migranti a largo delle coste Ragusane, trasferendoli nel porto di Pozzallo. Tra loro 26 donne e 13 bambini.