mercoledì 13 giugno 2012
​Un rapporto Ceis simula l'effetto sui bilanci delle famiglie di un inasprimento dei ticket, posto  prudenzialmente pari a 2 miliardi. E ci sarebbe un rischio fuga per 10 milioni di cittadini delle regioni con piano di rientro pronti a farsi curare altrove.
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Allarme e smentita sull'ipotesi di introduzione di nuovi ticket sanitari. Due rapporti presentati ieri a Roma accendono la polemica, mentre il ministro Balduzzi smentisce: "Era un'ipotesi del precedente governo, che non abbiamo mai preso in considerazione".

Nell'VIII Rapporto Sanità-Ceis dell'Università di Roma Tor Vergata, i ricercatori hanno simulato l'effetto sui bilanci delle famiglie di un inasprimento dei ticket, posto  prudenzialmente pari a 2 miliardi (suddiviso per il 45% a carico dei farmaci, per il 45% della specialistica e il restante 10% a carico del pronto soccorso): tale simulazione stima in oltre 42 mila le nuove famiglie che rischiano di impoverirsi per le spese sanitarie.Una ricerca del Censis contenuta nel Rapporto 2012 'Il Sistema Sanitario in controluce" rivela un rischio fuga per 10 milioni di cittadini delle regioni con piano di rientro pronti a farsi curare altrove. Il 18% dei cittadini di queste regioni si è già rivolto a un medico, a una struttura o a un servizio sanitario di un'altra regione o si è recato all'estero per curarsi, rispetto al 10,3% rilevato nelle altre regioni.Da parte sua, il ministro della Salute, Renato Balduzzi, dichiara che “sono ipotesi che gli Uffici tecnici del Ministero avevano formulato prima del giuramento dell’attuale Governo”  e che il Ministro della Salute, “ha rifiutato di prendere in considerazione fin dall’inizio del suo mandato”.

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