venerdì 7 agosto 2009
Domani la firma di Maroni. Vallardi, sindaco di Treviso: «Prima ci vuole l’istituzione delle associazioni e il loro riconoscimento da parte dei prefetti». Né entusiamo, né critiche dai primi cittadini di Vicenza e Padova, amministrate dal Pd. Critico il vicesindaco di Bologna e scettico il comune di Milano.
  • LA SCHEDA: vedi tutte le regole del «rondista»
  • IL CASO: in Calabria il primo comune «deleghistizzato»
  • COMMENTA E CONDIVIDI
    Avanti in ordine sparso. Alla vigilia del via libera del Viminale alla formazione delle ronde, il panorama dei comuni è frammentato e diversificato. Con approcci e decisioni indipendenti anche dal colore politico delle giunte. A Milano il primo effetto del decreto è stato quello di sospendere le ronde. In attesa del testo, che fra l’altro stabilisce la gratuità del servizio da parte dei rondisti, a Palazzo Marino la giunta ha sospeso i contratti con le associazioni dei City Angels, dei Blue berets e dei poliziotti in pensione, già attive sul territorio. Lo conferma il vicesindaco e assessore alla sicurezza Riccardo De Corato: «Cosa avremmo dovuto fare? Infischiarcene del decreto e andare avanti senza tenerne conto? A settembre agiremo di conseguenza».La firma di Maroni infatti non renderà immediatamente operative le ronde. «Prima ci vuole l’istituzione delle associazioni di volontariato (per la sicurezza, ndr) – spiega il senatore leghista di Treviso Giampaolo Vallardi – e il loro riconoscimento da parte dei prefetti». Poi sono necessari «i corsi di formazione.Nella provincia trevigiana già operavano l’"Associazione Veneto sicuro", fondata da militanti della Lega, e le "Giubbe azzurre", create dal capogruppo regionale di Forza Italia Remo Sernagiotto. Che ora però precisa: «Non ci saranno "ronde del Pdl". C’è un gruppo di volontari che indosserà giubbe gialle di ordinanza, non quelle azzurre, e sarà a disposizione dei sindaci. Che tanti siano amici del Pdl non significa che saranno ronde di partito».A Varese esistono due gruppi già attivi, i City angels e gli Angeli urbani. «Finora hanno agito nell’unica zona di una certa tensione, quella delle due stazioni. Il loro operato è stato molto soddisfacente e smentisce ogni preoccupazione per il futuro»; dice il sindaco leghista di Varese Attilio Fontana. In Friuli Venezia Giulia l’assessore regionale alla sicurezza, la leghista Federica Seganti, segnala un aumento «a Trieste dei furti sugli autobus ai danni degli anziani. Proponiamo ai sindaci di utilizzare i volontari della sicurezza sui mezzi pubblici».Niente ronde a Trento, assicura il sindaco del Pd Alessandro Andreatta: «La storia ha già visto episodi in cui elementi ideologici si sono dimostrati ben più pericolosi». Stesso giudizio a Potenza dal sindaco del Pd Vito Santarsiero: «Danno un messaggio distorto del concetto di sicurezza».A Bologna il vicesindaco Claudio Merighi non è tenero col provvedimento: «Mi sembra ci sia l’idea di una dismissione e indebolimento della struttura formale delle forze dell’ordine, alle quali si tagliano 3 miliardi per i mezzi». Detto ciò, il vice di Flavio Del Bono ricorda che «a Bologna gli assistenti civici esistono almeno da un decennio e continueranno a esistere senza incidere minimamente sullo spazio proprio delle forze dell’ordine». Sulla stessa linea un altra giunta di centrosinistra, quella del sindaco di Genova Marta Vincenzi. Che aggiusta il tiro dopo avere definito «molto bella l’impostazione di Maroni». «Confermiamo il no alle ronde – dichiara ora – e grazie al presidente Napolitano di avere influito sulla legge Maroni, ora vicina al modello Genova: sicurezza partecipata, nonni vigili e guardie ecologiche».Attendisti i sindaci di centrosinistra di Vicenza e Padova. «Non ho mai avuto preconcetti – dice infatti il sindaco di Vicenza Achille Variati – ma ho una mia idea precisa di Volontari per Vicenza, ben preparati al servizio civico, capaci di vigilare e informare. Attendo il decreto: se compatibile con la mia idea di sicurezza urbana, lo utilizzerò». Un altro sindaco veneto del Pd è Flavio Zanonato, primo cittadino di Padova: «Più che polemizzare, è mio dovere applicare al meglio la nuova norma. Segnalare i reati è un obbligo per tutti, ma i gruppi organizzati possono dare anche notizia situazioni di disagio, in contatto con Croce verde e servizi sociali. Ronde, ma solidali».E ci sono anche, da Nord a Sud, sindaci di centrodestra che snobbano le ronde. «A Cremona non c’è un’emergenza sicurezza – dice il sindaco Oreste Perri – per cui non ne abbiamo bisogno. E nessuno s’è fatto avanti». Del Pdl Anche Mauro Favilla: «Le ronde a Lucca non le facciamo, non vogliamo che la situazione ci sfugga di mano come a Massa». «Concettualmente sono contrario, perché è una funzione dello Stato – commenta il sindaco di Matera Nicola Bucicco – e nel concreto non ce n’è bisogno. Questa è la città più sicura d’Italia».
    © Riproduzione riservata
    COMMENTA E CONDIVIDI

    ARGOMENTI: