Polvere e sole da spaccare le pietre già alle nove di mattina. Hanno montato una tenda e di fianco anche un gazebo, si sono organizzati con un piccolo frigorifero, panini e tanta acqua. Sul tavolo c’è un vassoio di cornetti che deve aver regalato loro qualche bar della zona. Uno di loro ha steso un piccolo lenzuolo bianco e con lo spray sta scrivendo
Sveglia! La discarica uccide!. Falcognana, tre chilometri e qualcosa (in linea d’aria) dal Santuario del Divino Amore, un paio dal più vicino insediamento abitato e il Grande raccordo anulare lasciato alle spalle almeno da cinque o sei, fra l’Ardeatina e la Laurentina: qui il Comune di Roma entro martedì deciderà – a meno di novità – che andrà realizzata la nuova discarica dove portare i rifiuti capitolini, dopo che il prossimo 30 settembre quella "storica" di Malagrotta chiuderà per sempre i battenti.
La vecchia discaricaStrade semideserte decisamente da sabato d’agosto, s’incontra qualche giovanissima prostituta e molti striscioni e scritte sui muri, già prima d’arrivare: da
No discarica Divino Amore! a
Uniti nella lotta contro ’sti figli de ’na m... e altro. Una discarica qui esiste già e da tempo, per rifiuti speciali provenienti dalle automobili, l’impianto "Ecofer": tutto a norma, giura il proprietario, tutto in regola, lasciano intendere i cittadini che vivono da queste parti.E loro hanno messo in piedi un presidio permanente proprio davanti all’ingresso della "Ecofer", rimanendo qui ventiquattr’ore su ventiquattro. Dicono che di mollare non se ne parla nemmeno e sono arrabbiati non soltanto per la volontà di far qui discarica, ma perché altri dodici mesi sono stati buttati: «Come il 30 luglio di quello passato, anche quest’anno siamo qui per dire "no" alla discarica – spiega Diego Casubolo, presidente del Comitato di quartiere Roma 2 –. Guarda caso, ogni anno, quando si prospetta il momento di andare in ferie, viene individuato un sito per fare le discariche». Il loro slogan è semplice: «No al continuo consumo del territorio attraverso le discariche, sì alla raccolta differenziata».
"Battaglia" in arrivoTi raccontano che qui sarebbe dovuta andare diversamente, che la discarica per rifiuti speciali nacque quando la zona non era edificabile, se poi via via molte costruzioni sono state tirate su e poi condonate, se la gente le ha acquistate ed è andata a viverci, se i piani regolatori come si fanno così si disfano, la colpa non è della "Ecofer", che, fra l’altro – aggiungono – «dà anche lavoro a novanta persone». Spiegano che nel raggio di un chilometro e mezzo o due dalla vecchia discarica la densità abitativa è bassa. E tuttavia adesso la situazione è questa, «realizzare qui la discarica di Roma ucciderebbe e basta».Probabile che il Comune decida già domani, perché il tempo stringe e, se fosse effettivamente scelto questo sito, dovrebbero partire di corsa i lavoro di messa a norma. È stato individuato dal Commissario per l’emergenza rifiuti, Goffredo Sottile, come il più idoneo a ospitare la discarica romana, ma sempre domani il presidente del IX Municipio, Andrea Santoro, ha già fatto sapere che invierà all’assessore comunale all’Ambiente Estella Marino «tutte le nostre osservazioni alla relazione di Sottile, che motivano la ferma contrarietà alla realizzazione della discarica». E ieri sera la protesta è arrivata anche nel cuore della Capitale, fra i Fori imperiali: i manifestanti hanno costretto a ritardare l’inizio della «Notte dei Fori», la kermesse voluta per la pedonalizzazione dell’area. Sirene e blindati coi lampeggianti hanno circondato alcune centinaia di persone contrarie alla discarica. Lamentele fra chi era all’evento: «Stanno rovinando la festa». Al sindaco di Roma Ignazio Marino, che era accompagnato dalla presidente della Camera Laura Boldrini i manifestanti hanno urlato «Vergogna». Alla fine la Boldrini non ha tenuto il previsto discorso. «Mi dispiace, ma vai avanti così», ha detto rivolta a Marino prima di allontanarsi.
Il vigneto a ridossoSi vedono balle e rifiuti e camion che stanno movimentando. Qualcuno teme che sia già cominciata la messa a norma. Non è in realtà così, sono i mezzi della discarica di rifiuti speciali al lavoro. Discarica che confina con un vigneto rigoglioso e fitto. Gli anziani dicono che sotto avevano già sversato, che è stato ricoperto, «per farci vedere che tutto è a posto, ma ricordo bene cosa c’era al posto del vigneto...».