Era una vecchia conoscenza delle forze dell'ordine e della magistratura Giorgio Frau, ucciso oggi a Roma nel conflitto a fuoco sostenuto contro dei vigilantes, durante il suo assalto a un furgone portavalori compiuto con altri due complici, arrestati. Frau, 56 anni, attivista da giovane in Lotta Continua, ha un passato di terrorista nelle Brigate rosse e all'interno del gruppo dell'Unione comunisti combattenti.Questo pomeriggio, intorno alle 12.30, un gruppo di tre uomini ha assaltato un furgone portavalori nel centro di Roma, in via Carlo Alberto nella zona di piazza Vittorio. Durante il tentato colpo c'è stato un conflitto a fuoco nel corso del quale un bandito è morto e uno dei vigilantes è rimasto ferito, mentre i due complici sono fuggiti ma sono stati intercettati poco dopo dai carabinieri del Nucleo Radiomobile e portati nella caserma di via In Selci.Sparatoria in centro, terrore tra i passantiSono stati momenti di terrore per i passanti e i commercianti di via Carlo Alberto. «Abbiamo sentito una decina di colpi -racconta Daniela Prezioso titolare della coltelleria che si trova a poche decine di metri dal luogo dell'assalto- è avvenuto tutto in pochissimo tempo e solo dopo ci siamo resi conto di quanto successo».
«Usciti dal negozio abbiamo visto solo un furgone fermo davanti alla Banca popolare di Sondrio, ma, una volta attraversata la strada, a terra c'era il corpo di un uomo. Solo ora ci rendiamo conto del pericolo che abbiamo corso. In questo quartiere non si era mai vista una cosa simile in pieno giorno», conclude.«Eravamo terrorizzati. Abbiamo sentito degli spari mentre ci avviavamo verso la metro, a pochi minuti dall'uscita da scuola. L'unica cosa che abbiamo pensato di fare è stata quella di scappare nei sotterranei della metropolitana a qualche decina di metri», raccontano alcuni studenti del liceo classico Pilo Albertelli di Roma, ancora sotto shock per la rapina a cui hanno assistito.Uno dei rapinatori, detenuto in permesso premioUno dei due rapinatori arrestati oggi dopo l'assalto ad un portavalori a Roma era in permesso premio e stava scontando una pena di 20 anni. Claudio Corradetti, 41 anni, era detenuto nel carcere di Sulmona ed era fuori per un permesso premio. In passato era stato legato ad ambienti dell'estrema destra: ex skinhead con un passato da ultras, è soprannominato “Drago”.Corradetti, romano, nato nel '72, era detenuto a titolo definitivo - con fine pena fissata al luglio 2018 - per una serie di reati comprendenti rapine, ricettazione, lesioni personali e oltraggio a pubblico ufficiale. Il permesso premio di sei giorni, accordato dal magistrato di sorveglianza dell'Aquila, decorreva dal 26 febbraio.Il ministro della Giustizia, Paola Severino, ha avviato «accertamenti preliminari tramite l'ispettorato sulla decisione dei magistrati di sorveglianza del tribunale dell'Aquila di concedere un permesso premio a Claudio Corradetti».