Operatori dell'Ama a lavoro per la pulizia delle strade a Roma in un'immagine d'archivio - Ansa
Non c’è pace tra i cassonetti di Roma. La nuova amministrazione targata Pd non fa in tempo ad annunciare incentivi agli operatori ecologici per il piano straordinario di raccolta della monnezza, ormai in molte zone divenuta una sorta di arredo urbano, che scoppia la polemica. «Incentivi agli assenteisti?». Non s’ha da fare, tuona l’opposizione di centrodestra. Ma non solo. Seguono precisazioni del Pd al governo dell’Urbe e dell’azienda municipalizzata per i rifiuti, l’Ama, che ricorda come «le risorse messe in campo da Roma Capitale» andranno «a "premiare" l’assiduità, la produttività e la qualità del lavoro che gli addetti ai servizi di igiene urbana garantiranno fino al 9 gennaio» a partire da lunedì. Solo al raggiungimento degli obiettivi, precisa l’azienda, saranno pienamente disponibili i 3 milioni stanziati.
Che si tratti di «un normale premio di produttività», non un bonus per non ammalarsi, lo ha ribadito nell’Aula del Campidoglio il sindaco Roberto Gualtieri, illustrando la delibera sulle linee programmatiche della sua consiliatura. Il quale ha spiegato che gli interventi stanno «procedendo secondo le previsioni».
L’obiettivo promesso è la città pulita entro Natale. Ma un guasto all’impianto di Trattamento meccanico-biologico (Tmb) di Frosinone ha «costretto l’Ama a rallentare» quella ordinaria, causando un aumento di rifiuti intorno ai cassonetti. «Il problema - ha proseguito il primo cittadino - è che Roma non dispone di alcun margine per far fronte a incidenti di questo tipo. Abbiamo trovato sbocchi alternativi che già da lunedì consentiranno una piena ripresa della raccolta ordinaria», annuncia, sottolineando come sia necessario «realizzare nuovi impianti». Inoltre, tra le azioni intraprese, ricorda, c’è l’avvio della collaborazione tra Ama e Acea, per effetto del quale il termovalorizzatore di San Vittore tratterà una quantità maggiore di rifiuti romani.
Insoddisfatto Carlo Calenda, consigliere di Azione e già candidato sindaco, che parla di «obiettivi vaghi e slogan». Il sindaco sarebbe stato «imprudente» a promettere Roma pulita entro Natale, mentre secondo lui ci vorrebbe un anno. Inoltre «non si fa cenno all’incorporazione di Ama in Acea, si parla di sinergie, ma che cosa vuol dire? Ama ha il doppio dell’assenteismo delle municipalizzate in Italia ma invece di contrastare il fenomeno gli si dà un premio per fargli fare quello che dovrebbero». Già quattro anni fa l’assessore alle Partecipate della Giunta Raggi, Massimo Colomban, aveva quantificato in 1.800 su 8mila il numero di dipendenti inabili al lavoro in Ama.
L’annuncio dell’incentivo, dato dall’assessore all’Ambiente Sabina Alfonsi, ha dunque suscitato aperte perplessità. Alfonsi ha parlato di «premialità per chi decide di rinviare le proprie ferie e le proprie ore di permesso al termine del piano di pulizia straordinaria, garantendo un tasso di presenza elevato in un periodo, quello delle feste natalizie in cui, per altro, la produzione di rifiuti aumenta». E di conseguenza i turni di lavoro. In un periodo in cui, tra l’altro, aumentano pure i certificati di malattia.
Subito il centrodestra è partito alla carica, insistendo sull’incapacità del nuovo sindaco a risolvere il problema. «Stanziare 3 milioni per un bonus contro l’assenteismo dei netturbini di Ama è una decisione indecente», dice il senatore della Lega William De Vecchis. «Inaudito. Assurdo pensare a incentivi per non mettersi in malattia», rincara la dose la deputata del Carroccio Barbara Saltamartini. «Basta fake news». Chi le mette in giro evidentemente non lavora per Roma, insorge il Pd cittadino.