Centinaia di manifesti sugli eventi con il Papa dell’«Anno della fede» che finiscono nell’immondizia, anziché essere regolarmente affissi dal Comune. È successo a Roma, dove almeno seicento poster, autorizzati dal Servizio affissioni del Campidoglio per essere esposti nei prossimi giorni, sono stati trovati nella raccolta differenziata della carta. Possibile che chi doveva attaccarli si è fatto pagare senza fare il lavoro? A scoprire una vicenda tutta da spiegare – o forse fin troppo chiara – è proprio il cronista di «Avvenire». Che in un cassonetto in via Rodolfo Lanciani, zona piazza Bologna, scopre voluminosi rotoli di manifesti freschi di stampa. La cosa più sospetta è il timbro : «S.P.Q.R. Servizio affissioni 24 aprile – 3 maggio». I manifesti, col logo di Roma Capitale, pubblicizzano «I grandi eventi con Papa Francesco» dell’Anno della Fede, gestiti in collaborazione con l’Opera romana pellegrinaggi. Non è materiale scaduto, sono affissioni destinate agli spazi autorizzati. Il cronista telefona alla Polizia municipale del III Municipio, in via Goito. La voce femminile dà risposte disarmanti: «Perché chiama noi? Pensa che la cosa ci debba interessare? Dovremmo andare a togliere i manifesti dal cassonetto? Chiami piuttosto l’Ama», cioè la nettezza urbana. Al Servizio affissioni sono invece molto più interessati, ringraziano e chiedono di mettere nero su bianco la segnalazione: «Dell’affissione si occupano ditte esterne – spiega l’interlocutore – e anche se fossero scaduti, li avremmo avviati direttamente al macero». Molto allarmata è Maria Cristina Felloni, direttore del Dipartimento del Turismo: «Accerteremo le responsabilità – assicura – perché per quei manifesti Roma Capitale ha pagato stampa e affissione. Questa campagna ne prevedeva mille. È la prima volta che succede. L’Ufficio affissioni normalmente provvede a verificare a campione che siano stati applicati e negli spazi autorizzati. Ora li faremo ristampare. Non vorrei fosse un atto vandalico mirato».