"E ciò è risultato ancor più
necessario - sottolinea Sacconi - nel momento in cui la
sinistra ha messo in discussione la tutela della vita nelle
condizioni di fragilità, i modi naturali di formazione della
vita, il concetto di famiglia e di paternità. Secondo quel
modello di governo praticato da Zapatero, fatto di incapacità
nel governo dell'economia, 'compensatà dal riconoscimento dei
più azzardati desideri privati quali diritti pubblici. Il
Governo Berlusconi ha invece approvato alla unanimità una
agenda bio-etica, realizzandone largamente i contenuti, ed
affrontato il complesso caso Englaro con voto unanime del
Consiglio dei Ministri nella convinzione che la crisi
occidentale debba essere affrontata innanzitutto in termini di
visione positiva dell'uomo e della sua ricchezza. Ora tutto
ciò viene messo in discussione da due ex ministri del Pdl come
Galan - che arriva a proporre l'eutanasia - e Bondi che
definisce "talebane" posizioni condivise da tutto il Governo
Berlusconi e dalla quasi totalità dei senatori che hanno
recentemente richiesto la definiva approvazione della legge sul
fine di vita", conclude Sacconi.
"A Maurizio Sacconi rispondo di essere
assolutamente disponibile, anzi di auspicare un confronto
aperto sulle questioni dei diritti civili e della libertà
della persona". È la replica del coordinatore del Pdl, Sandro
Bondi, alla richiesta di un dibattito sui temi etici avanzata
dal collega di partito, che però sottolinea: "Se nel Pdl
varrà ancora, nonostante Sacconi, la libertà di coscienza per
cristiani e laici non credenti, allora il confronto potrà
essere fecondo, a meno che Sacconi non voglia sancire la mia
estraneità e incompatibilità con un partito divenuto
confessionale e ultraclericale, come fanno temere le sue parole
conclusive".
"Per un vecchio sentimento di
amicizia nei confronti di Sandro Bondi mi sono fin qui astenuto
dal replicare alle sue reiterate accuse in merito ai temi
etici". Lo afferma Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo
vicario del PdL al Senato.
"Mi limito oggi a ricordare - prosegue - che l'allora
ministro Bondi dichiarò davvero nato il Pdl il giorno in cui il
governo del quale faceva parte approvò all'unanimità il
decreto per tentare di salvare la vita a Eluana Englaro. Poichè
non posso dubitare della sua coerenza devo pensare che oggi
queste cose le afferma per dare al Pdl l'estrema unzione e per
dire in maniera indiretta ma chiarissima che certe convivenze
nello stesso partito a suo parere non sono più
possibili".
"Con attacchi reiterati come quelli
di Bondi e Galan contro battaglie condotte dal Governo
Berlusconi e difese con grande coraggio dallo stesso Presidente
del Consiglio, il Pdl rinnega se stesso e getta nella confusione
quel che resta del suo elettorato. Le posizioni oggiespresse dai
due ex ministri non sono "laiche e liberali", ma semplicemente
subalterne alla cultura politica della sinistra, alla sua idea
di laicità e alla sua visione antropologica. È importante oggi
che ci sia un luogo di discussione e riflessione sul futuro del
Pdl, se vogliamo trasformare voci di corridoio e dichiarazioni
sparse in un serio dibattito aperto e coinvolgente sulle idee e
sui contenuti". Lo dice la parlmentare del Pdl Eugenia
Roccella.
"All'on. Roccella, che sente il
bisogno di polemizzare con me, rispondo semplicemente che vivo
la mia fede senza bisogno di qualificarla politicamente. La
stessa ragione per la quale la proposi quale candidata del
partito che avevo l'onore di rappresentare". Lo afferma Sandro
Bondi, Pdl.Nel dibattito è intervenuto anche Carlo Giovanardi: "Noi Popolari Liberali abbiamo a suo
tempo abbandonato l'Udc per le sue spregiudicate alleanze con
la sinistra aderendo al Pdl, fondato da Silvio Berlusconi, come
partito popolare, democratico, di ispirazione cristiana,
costola italiana del Partito Popolare Europeo". Lo afferma
Carlo Giovanardi, che aggiunge: "In questo partito, caro Bondi,
che sai avere la mia stima e la mia amicizia, abbiamo trovato
grande condivisione per i cosiddetti valori non negoziabili
cari ai cattolici, pur nel doveroso rispetto della libertà di
coscienza che, quando in Parlamento è stata esercitata nel
segreto dell'urna, ha visto allargare e non restringere il
consenso del Pdl anche nei casi controversi come quello di
Eluana Englaro".