sabato 6 giugno 2015
​Dopo due anni di latitanza il figlio del patron dell'Ilva è rientrato in Italia. E' accusato di disastro ambientale. 
COMMENTA E CONDIVIDI
Dopo due anni e mezzo di latitanza, Fabio Riva, figlio dell'ex patron dell'Ilva di Taranto, Emilio, è rientrato in Italia ed è stato subito arrestato all'aeroporto di Fiumicino dagli agenti della polizia di frontiera. Riva, ai vertici del gruppo Ilva era atteso in Italia dalla fine del 2012, quando il gip tarantino, Patrizia Todisco, il 26 novembre, firmò contro di lui un'ordinanza di custodia cautelare. Il manager è accusato di associazione a delinquere finalizzata al disastro ambientale, avvelenamento di sostanze alimentari e corruzioni in atti giudiziari. Riva, rintracciato dall'Interpol a Londra, - sarà preso in consegna dai finanzieri del comando provinciale di Taranto e accompagnato al carcere del capoluogo ionico. Fabio Riva,nell'ambito dell'inchiesta denominata "Ambiente svenduto", é accusato, in concorso con altri, di associazione a delinquere finalizzata al disastro ambientale, all'avvelenamento delle sostanze alimentari, all'omissione dolosa di cautele sui luoghi di lavoro, corruzione, falso e abuso d'ufficio ed è tra i 52 imputati per i quali la procura di Taranto ha chiesto ilrinvio a giudizio.  Fabio Riva si trovava a Londra ed aveva ingaggiato una battaglia legale per evitare l'estradizione, ma l'8 maggio scorso la Corte di Londra ha dato il suo assenso. Un'altra ordinanza di custodia cautelare é stata emessa dal gip di Milano Fabrizio D'Arcangelo per una presunta truffa ai danni dello Stato da circa cento milioni di euro, per cui Fabio Riva è stato già condannato in primo grado a 6 anni e mezzo di carcere.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: