La macchina Caritas della ricostruzione, messasi in moto poche ore dopo il terremoto, continua a camminare a pieni giri. Sono stati definiti dodici «interventi prioritari» (alcuni già realizzati, altri che stanno per esserlo fra poco) con un investimento complessivo di undici milioni di euro. Sarebbe a dire quattro strutture parrocchiali e/o diocesane per l’accoglienza e i servizi, tre scuole dell’infanzia e primarie, tre centri di comunità e due interventi di edilizia sociale ed abitativa. Tra la fine di ottobre e i primi di novembre saranno intanto aperte tre scuole realizzate dalla Caritas italiana costruite attingendo ai trenta milioni di euro messi a disposizione dalla Cei (cinque milioni) o attraverso la colletta «Domenica in albis» (venticinque milioni): tre istituti a Fossa, Ocre e Poggio di Roio, costati in tutto sei milioni e 430mila euro, che «possono ospitare centosessantotto alunni ciascuno», ha annunciato il direttore della Caritas, monsignor Vittorio Nozza, che ha accompagnato nella sua visita alle zone terremotate il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco. Finora la Caritas ha già «consegnato» quattro strutture: una che ospita la sede Caritas di Coppito, nel piazzale antistante il Duomo, la seconda alla Torretta (dove suore ed operatori sostengono psicologicamene i bambini nel rientro a casa) ed altri due centri d’ascolto e accoglien- za a Barisciano e Pettino. «Con le risorse che abbiamo – ha spiegato Nozza – cercheremo di dare una risposta concreta alle esigenze abitative, sociali ma anche economiche, alle persone ancora in difficoltà dopo la tragedia del 6 aprile scorso. Siamo a tutti gli effetti parte integrante della Consulta della Protezione civile e come tale stiamo accompagnando il passaggio degli sfollati dalle tende alle nuove comunità ». Proprio questo passaggio è decisivo e delicatissimo: «È un momento che stiamo vivendo con serenità, ma anche grande attenzione, perché non basta vivere uno accanto all’altro per essere vicini, ma c’è bisogno di strutture e punti di riferimento per condividere valori umani e spirituali», ha detto ancora Nozza. Tant’è che secondo il responsabile della Caritas diocesana dell’Aquila, don Dionisio Rodriguez, «sono settimane difficili, con molte tendopoli in fase di smantellamento» e «poca certezza sui posti disponibili in città e nei comuni limitrofi ». Ovvio pensare subito alla tendopoli di Piazza d’Armi, a L’Aquila (che era la più grande), smontata in pochi giorni: «Temo che questa situazione di incertezza si possa ripetere per tutte le altre tendopoli – conclude don Rodriguez –. Mi auguro che i pochi giorni di preavviso non possano condizionare le operazioni di trasferimento degli sfollati». Tornando all’impegno, finita poi la prima fase di costruzione (cioé quella, come detto, dei dodici «interventi prioritari »), orientativamente fra trenta o quaranta giorni, subito dopo prenderà il via la «seconda fase », che sebbene ancora in fase istruttoria, è già abbastanza delineata: la spesa complessiva supererà i sette milioni di euro e verranno probabilmente realizzati quattro centri di comunità, una casa famiglia per bambini e di accoglienza per studenti universitari, tre interventi d’edilizia sociale ed abitativa, il centro diurno dell’Associazione italiana sclerosi multipla e il centro servizi della Caritas diocesana. E non è finita qui. Si stanno infatti anche verificando alcune iniziative «mirate di ripristino funzionale di quei locali parrocchiali ad uso pastorale, sociale e comunitario danneggiati dal sisma», laddove l’impegno per farlo sia sostenibile, economicamente più vantaggioso e rispettoso dell’impatto ambientale rispetto ad una nuova costruzione (ad esempio «nei centri storici e vicino ad edifici di alto valore architettonico e artistico»). Sempre tra quanto la Caritas italiana sta studiando di fare, ma che deciderà quando sarà chiara la mappa dei bisogni, «vecchi e nuovi», c’è molto altro, come il sostegno all’avviamento di piccole imprese individuali o di attività già esistenti, attraverso forme di microcredito e cooperazione sociale, ma anche «lo sviluppo delle competenze e capacità lavorative».