Ansa
La resa dei conti tra le due leader donne della politica italiana, il giorno dopo i ballottaggi e con il tema dell’autonomia in ballo, si consuma a distanza. Con Giorgia Meloni che via Facebook accusa la sinistra di usare toni da «guerra civile», visto che dai pentastellati citano per lei piazzale Loreto - «mi vorrebbero massacrata e a te sta in giù», dice – e sull’autonomia (e le altre riforme in ballo come il premierato) la premier non fa sconti. «Contro tutte queste riforme, la sinistra, di ogni colore, è scatenatissima. Ci accusano di ogni possibile nefandezza. Sul premierato ci accusano di deriva autoritaria poi - la stoccata - si scopre che lo proponeva anche il Pds di Achille Occhetto circa 30 anni fa. In pratica, Occhetto era molto piu avanti di Schlein e quindi anche qui vengono smentiti». L’autonimia, rivendica, combatte le disparità». L'opposizione, continua, «usa irresponsabili toni da guerra civile perchè non ha argomenti nel merito, io penso che i toni violenti che usa la sinistra sull'autonomia, ma anche su tutte le altre riforme non siano altro che una difesa disperata dello status quo».
A stretto giro è l’altra leader, la segretaria dem Elly Schlein, a risponderle per le rime durante una conferenza stampa convocata per fare il punto sul risultato positivo incassato nel centrosinistra in molti delle città al ballottaggio. «È un risultato che boccia il governo Meloni e le destre. Il messaggio per Meloni è chiaro: stiamo arrivando», dice. Per poi aggiungere: «Ditemi voi se questi sono toni da guerra civile, non so a chi si riferisca Meloni, ma noi stiamo facendo una battaglia su argomenti di merito, non ce n'è una in cui accanto alla critica non abbiamo proposto l'alternativa. Capsico che sia difficile accettare la sconfitta sonora e il tentativo di parlare di altro, ma non si riferisca a noi, non sono mai stati i nostri toni». Sull’autonomia in particolare, la segretaria dem conferma di star valutando tutte le strade possibili contro l'autonomia differenziata. «L'autonomia differenziata spacca in due il paese. Ho sentito quello che dice Meloni, ma cozza con la verità dei fatti. È una riforma fatta senza un euro, vuol dire congelare e anzi aumentare le diseguaglianze del paese – spiega - Non hanno nemmeno provato a fingere che non fosse l'antico progetto secessionista della Lega».