mercoledì 8 dicembre 2010
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Hail sapore della provocazione, quella che contraddistingue la sua giovane carriera politica e lui se ne compiace. Matteo Renzi varca il cancello di Arcore, per un appuntamento con il premier Silvio Berlusconi, concordato da tempo. Lo fa in veste di sindaco di Firenze, senza pensare alla casacca del Pd che indossa. Lo fa con aria di sfida nei confronti di quei vertici del partito che da sempre snobbano il primo cittadino "rottamatore". Si guadagna un complimento da Silvio Berlusconi e ride del diluvio di critiche che piovono da Roma. Dove il più misurato segretario Pier Luigi Bersani ridimensiona la polemica e la circoscrive: «Se era per i problemi di Firenze c’era Palazzo Chigi, a mio gusto. Non è vietato che un sindaco incontri il presidente del Consiglio ma esistono le sedi, i posti, se no si può capire male».E in molti hanno capito male, a giudicare dalla polemica nata dopo l’incontro. Il sindaco di Firenze, però, respinge ogni accusa, ci scherza un po’ su. «Sono andato ad Arcore ma non c’erano né Emilio Fede né Lele Mora. Eravamo solo io e il premier e ci siamo dati del tu». Poi si fa serio e spiega: «Ho incontrato Silvio Berlusconi, che mi ha gentilmente fissato l’appuntamento che gli avevo chiesto qualche settimana fa. Ho chiesto al presidente del Consiglio di mantenere gli impegni per Firenze che il Pdl si era preso in campagna elettorale, a partire dalla legge speciale». La scelta della sede non è consueta, per il primo cittadino di Firenze abituato – dice – a ricevere a Palazzo Vecchio. «Se il premier invece riceve nella sua abitazione, io vado nella sua abitazione e alla fine ringrazio dell’ospitalità – commenta – . Vorrei essere chiaro: per Firenze, che è la mia città, quella per la quale ho giurato sulla Costituzione di fare bene il mio lavoro, io vado ad Arcore anche tutti i giorni se serve».Eppure sono in tanti a non aver digerito la scelta. Insorge il popolo di facebook (dove appare qualche consenso isolato) e ancor più il mondo politico. Tra le poche voci a favore, quella di Enrico Gasbarra. «Basta interpretare, sindacare, criticare l’incontro Berlusconi-Renzi. Trovo normale che il sindaco di Firenze, per gli interessi della sua città, incontri il presidente del Consiglio e se questo avviene in un luogo non istituzionale, ma comunque in forma pubblica, che male è?», commenta il parlamentare del Pd. Non si sbilancia e non commenta Nichi Vendola. Ironizzano, invece, dal Pdl, dove Osvaldo Napoli trova insensato «essere colpevolizzati dal proprio partito per aver incontrato il presidente del Consiglio nella sua residenza privata invece che a Palazzo Chigi: la dice lunga sugli umori del Pd».
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