mercoledì 17 febbraio 2010
Sui tre casi, due in Lombardia e uno in Piemonte, il Centro nazionale trapianti ha riunito ieri i rappresentanti delle reti interregionali dei trapianti per verificare la possibilità legale di questa modalità utilizzata già in altri Paesi, ma ancora mai in Italia. Si tratta della donazione «samaritana»: gratuita e rivolta a sconosciuti.
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Tre donatori samaritani (si definiscono così le donazioni gratuite e senza legame familiare), due in Lombardia e uno in Piemonte, hanno offerto negli ultimi mesi un rene da trapiantare a chi genericamente ne ha bisogno. Sui tre casi il Centro nazionale trapianti ha riunito ieri i rappresentanti delle tre reti interregionali dei trapianti per verificare la possibilità legale di questa modalità utilizzata già in altri Paesi ma ancora mai in Italia. La legge nazionale regola infatti la donazione da vivente fra consanguinei o persone con legame affettivo, oltre a vietare ogni forma di vendita.La notizia arriva dal direttore del Centro Nazionale Trapianti, Alessandro Nanni Costa che pone subito l'accento sulla necessità di "valutare se questa procedura è amissibile in base alle nostre norme e poi il ministero della Salute dovrà dare un giudizio di merito". E poi, naturalmente, "bisognerà valutare il benessere fisico e psicologico di queste persone e definire una procedura che da quel momento in poi sarà sempre la stessa". Insomma, il primo step dopo "l'offerta" sarà quello di valutare le procedure, "se le procedure saranno positive - ha detto ancora Nanni Costa - dobbiamo lavorare perché tutto questo avvenga in sicurezza".
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