Restano incerti e talora contraddittori i primi passi del reato di clandestinità. Si accavallano in tutta Italia le denunce, le multe (salate, da 5mila a 10mila euro) e i decreti di espulsione, spesso a seguito di retate per altri illeci- ti (spaccio, contraffazione, risse). Ma non mancano episodi che dimostrano come la macchina burocraticogiudiziaria sia ancora poco oliata. Un caso su tutti: i due indiani di etnia sikh fermati alla stazione di Ventimiglia all’alba dell’8 agosto (prime ore di applicazione del reato) dovevano essere rimpatriati in modo coatto entro ieri mattina. Ma il primo volo da Malpensa per New Delhi era previsto per il pomeriggio. Risultato: superate le 48 ore stabilite dalla legge, il provvedimento nei loro confronti si è trasformato in 'espulsione semplice', con obbligo di lasciare il Paese in cinque giorni pena l’arresto. Dunque sono ancora su suolo italiano. Oltre ad altri casi contraddittori (e alcuni anche amari) riguardanti gli irregolari, si segnala a Pavia una denuncia per favoreggiamento della clandestinità e a Roma la prima applicazione dell’aggravante per chi commette un furto su mezzo pubblico: rischiano grosso, fino a 10 anni di carcere, tre nomadi di Castel Romano (due bosniache di 21 e 34 anni, e un ragazzo di 21) sorpresi a rubare un portafogli sul bus 128 ad un ignaro anziano di 69 anni. Fino al 7 agosto avrebbero rischiato massimo sei anni. Cala invece la tensione al Cie di Gradisca, dove sabato sera circa 120 immigrati avevano inscenato una violenta protesta motivata dal prolungamento da 60 a 180 giorni del limite di permanenza nei centri di identificazione ed espulsione. Ora si attende l’arrivo di altri 40 militari e si fa la conta dei danni, che a detta dei gestori e della prefettura di Gorizia sarebbero «ingenti» (compromesso l’impianto elettrico, divelte porte di sicurezza ed estintori, infranti vetri e distributori automatici di bevande). Ma i sindacati di polizia continuano a denunciare lo stato di agitazione nelle strutture. La cronaca di giornata presenta inoltre la strana e amara storia di un giovane irregolare del Bangladesh che nella notte di ieri, a Torino, è stato aggredito con una bottiglia di vetro da tre romeni, ai quali ha dovuto consegnare il portafogli. Forse perché non conosceva la nuova norma, forse per eccesso di fiducia nell’italico buonsenso, ha chiamato subito la polizia e ha contribuito al veloce arresto del branco. Ma è stato comunque denunciato e condannato alla maxi-multa. E di certo non potrà pagarla con quanto c’era nel portamonete recuperato. Per lui c’è anche il foglio di via, circostanza che la giunta di centrosinistra di Torino condanna: «Con queste leggi ci sono meno tutele per i deboli». Da Milano proviene invece una delle prime segnalazioni riguardanti clandestini individuati dopo aver ricevuto assistenza medica: è di domenica il caso di un 31enne brasiliano presentatosi ai sanitari con vari lividi, dimesso con prognosi di dieci giorni e poi portato in questura dietro comunicazione del posto di polizia dell’ospedale. Proprio la città ambrosiana sembra particolarmente solerte nell’applicazione del reato. Ieri il vicesindaco Riccardo De Corato ha segnalato altri due fermi: un albanese di 22 anni coinvolto in un incidente stradale senza conseguenze e un ecuadoregno denunciato per omissione di soccorso a seguito di un sinistro che invece ha causato feriti. Poco lontano, a Pavia, in un controllo su un centinaio di stranieri e diverse attività commerciali, è stato denunciato un datore che ha assunto un lavoratore privo di permesso di soggiorno. Rischia, per favoreggiamento, da tre mesi ad un anno, e una multa di 5mila euro. Nel Catanzarese è stata ordinata l’espulsione di 13 senegalesi che clonavano borse e cinture, bloccati dopo un tentativo di fuga. Per due sono scattate le manette: avevano già disubbidito ad un foglio di via.