sabato 10 dicembre 2011
Martedì il Cda discuterà il cambio della guardia: Augusto Minzolini, rinviato a giudizio per peculato, avrebbe 40 giorni per trattare il suo futuro, e dovrebbe essere sostituito, fino al 31 gennaio, dall'attuale direttore della Tgr. La replica: «Se fosse vero potrei definirla una porcata».
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Il direttore generale della Rai, Lorenza Lei, ha formalizzato ai consiglieri, in vista del Cda straordinario di martedì prossimo, la nomina di Alberto Maccari a direttore del Tg1 ad interim, fino al 31 gennaio 2012 - giorno in cui l'attuale direttore della Tgr andrà in pensione - al posto di Augusto Minzolini.Il direttore generale dell'azienda di viale Mazzini - secondo quanto si apprende - entro i prossimi 40 giorni proporrà il trasferimento di Minzolini ad altro incarico.LA RISPOSTA DI MINZOLINI«Queste cose qui non le so, nessuno mi ha messo al corrente. Se fosse vero potrei definirla una porcata». Così il direttore del Tg1 Augusto Minzolini, a proposito della proposta di Alberto Maccari come suo sostituto ad interim alla guida della testata. Intervistato da TgCom24, Minzolini ha parlato di «rituale mediatico giudiziario a sfondo politico. Spero che alla fine non sia complice chi ha denunciato tante volte operazioni di questo tipo».  «Non parlo di complotto - ha detto ancora Minzolini a TgCom24 - ma ci sono meccanismi in questo Paese che sono paradossali. Senza ancora un primo grado di giudizio non si può fare nulla. È un meccanismo perverso. Quando ho lasciato la collaborazione con Panorama mi è stata data una carta di credito che è stata chiamata di benefit compensativo, io ho sempre mandato le ricevute, ma alla vigilia del voto del 14 dicembre sul governo Berlusconi mi hanno detto che quel benefit non era compatibile e avrei dovuto mettere nelle ricevute dei pranzi i nomi dei commensali. Dov'è finita la privacy? In ogni caso potevano dirmelo prima e mi sarei comportato di conseguenza». «Indagando sulle procedure ho scoperto che esisteva una circolare del 2003 fatta dal dg Cattaneo che prevedeva di inserire i nomi, ma il direttore del Tg1 dell'epoca - ha spiegato poi Minzolini - fu dispensato dal seguire questa procedura proprio perché interveniva sulla sua privacy e sulla riservatezza delle fonti. Una prassi che poi è stata seguita anche successivamente. Io quindi devo pagare per non aver seguito una procedura che neanche i miei predecessori hanno seguito». «Da qui si evince quanta confusione ci sia sulla materia e basterebbe questo - conclude - a escludere ogni tipo di dolo».
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