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La cronaca ora per ora del quarto giorno di voto per l'elezione del presidente della Repubblica,per la prima volta con la maggioranza assoluta di 505 voti, e il racconto delle strategie a margine tra i leader dei partiti. La quinta votazione si svolgerà a partire da venerdì alle 11.
Ore 23.30 - Il vertice di centrodestra (Lega, Fdi, Fi e gruppi centristi) tenutosi in serata ha deciso di votare durante la quinta chiama uno dei nomi individuati nei giorni scorsi. La principale ipotesi è di proporre la presidente del Senato Elisabetta Casellati o uno dei tre componenti della rosa avanzata martedì (Letizia Moratti, Carlo Nordio, Marcello Pera). Tocca a Matteo Salvini scegliere tra chi potrebbe pescare più voti in Parlamento. Durante la giornata erano emersi anche i nomi di Frattini, Massolo e Cassese. La decisione definitiva però sarà presa in un altro vertice mattutino di centrodestra, prima della chiama che inizia alle 11. La decisione spacca la maggioranza che sostiene il governo Draghi. Pd, M5s e Leu denunciano il tentativo di forzare la mano. Letta schiera i dem sul "no". Domattina le delegazioni di centrosinistra terranno un vertice comune probabilmente per individuare una controproposta da portare in aula. Anche Italia viva stigmatizza il tentativo di blitz di Salvini. Lo scenario è quindi di uno scontro aperto dagli esiti imprevedibili.
Ore 18:00 - Le trattative tra i partiti per un nome condiviso proseguono a rilento e al momento non ci sono novità rispetto a un colloquio tra i leader delle due maggiori coalizioni. Dopo la telefonata tra il premier Mario Draghi e Silvio Berlusconi di questa mattina, Enrico Letta smentisce la notizia di un colloquio tra lui e Matteo Salvini: «Nessun incontro».
Ore 17:00 - Matteo Salvini si mostra fiducioso sulla prossima chiama: «Spero che entro domani ci sia il presidente della Repubblica», dice ai giornalisti prima di confermare l'intenzione della Lega di esprimere un nome nel corso del quinto voto ed escludere una nuova astensione.
Ore 15:00 - Fumata nera anche alla quarta chiama, ma crescono i voti per Sergio Mattarella. La sua riconferma diventa ora un'opzione possibile. Il centrodestra conferma l'astensione. Sull'attuale inquilino del Colle, visti i numeri, convergono probabilmente anche alcuni voti del Movimento 5 stelle, nonostante l'indicazione di votare scheda bianca.
Sergio Mattarella in tre gesti emblematici: dall’esultanza di Wembley per la vittoria dell’Italia agli Europei al "Giovanni, pure io non vado dal barbiere” pronunciato in pieno lockdown, in una vignetta disegnata dalla giovane graphic designer Aurora Ferretti (25 anni) del gruppo The Skill. Questa realizzazione grafica verrà riprodotta in 100 cartoline celebrative numerate che saranno inviate a figure di rilievo delle istituzioni e dell’economia italiana - Aurora Ferretti
Ore 13:30 - Il ministro degli Esteri ed esponente di punta dei 5 stelle, Luigi Di Maio, commenta la candidatura del numero uno del Dis, Elisabetta Belloni: «Non giochiamo a bruciare i nomi», ha detto ai cronisti alla Camera. Giovanni Toti, fondatore di Coraggio Italia, risponde alla stessa domanda, rilanciando invece il nome di Mario Draghi: «Ritengo che lui e Casini abbiano le maggiori chance».
Ore 12:30 - «Cassese? Io sto lavorando nell'ambito del centrodestra, rimane quella la via maestra, non un nome di partito, ma un'area culturale». A dirlo è Matteo Salvini, intercettato dai cronisti all'uscita di Montecitorio dopo il voto per la quarta chiama. Poi tende la mano agli avversari: «Di sicuro sento Letta. Vediamo se riusciamo a incontrarci».
Ore 12:00 - Riprende la chiama dei grandi elettori dopo una breve pausa. Intanto il centrodestra annuncia un nuovo vertice per questa sera alle 19. Matteo Renzi commenta l'apertura degli avversari nei confronti delle candidature di Elisabetta Belloni e Sabino Cassese (disponibilità resa esplicita da Meloni questa mattina): «È finito il tempo delle bambinate, dobbiamo fare le cose che fanno gli statisti: si continuano a fare dei nomi per poi bruciarli, siccome sono tutte persone per bene, di qualità, trovo sia indecoroso continuare il balletto dei nomi - attacca l'ex premier -. La vicenda deve essere chiusa, perché è irresponsabile l'atteggiamento di queste ore. Si decidano».
Ore 11:30 - Dopo l'indicazione di ieri per il voto a Crosetto (che ha raccolto il doppio delle preferenze sulle quali può contare FdI), Giorgia Meloni - stando a quanto riportato dai cronisti presenti a Montecitorio - si mostra irritata per la mancanza di unità della coalizione: «Il centrodestra doveva misurarsi in Aula», avrebbe detto la leader sovranista. Intanto Antonio Tajani conferma il vertice con il fronte progressista ma si dice indisponibile ad accettare veti.
Ore 11:00 - Inizia la quarta votazione per l'elezione del capo dello Stato.
Nel giorno in cui il quorum per eleggere il presidente della Repubblica si abbassa (basteranno 505), il centrodestra si rende disponibile a una soluzione istituzionale, ma per oggi la coalizione annuncia l'astensione. Nel frattempo il leader della Lega, Matteo Salvini, incontra i suoi capigruppo per definire la strategia ed esclude poi definitivamente l'opzione Pier Ferdinando Casini.
Matteo Salvini - Ansa
«Il centrodestra ha deciso di proporre la disponibilità a votare un nome di alto valore istituzionale - si legge nel comunicato congiunto diffuso questa mattina -. Per consentire ai grandi elettori di tutti i gruppi di superare veti e contrapposizioni - e convergere per dare all’Italia un nuovo Presidente della Repubblica - la coalizione ha deciso di dichiarare il proprio voto di astensione nel voto odierno». I leader dei tre partiti della coalizione chiederanno inoltre «di procedere domani con la doppia votazione».
Dopo i 125 voti di ieri, cresce anche la curiosità attorno al nome di Mattarella, se dovesse superare quota 200 sarebbe un segnale politico che andrebbe valutato.