Le prime parole del capo dello Stato: «Ora tutti onorino i loro doveri». Lunedì il giuramento: «Dirò cosa intendo fare». L'applauso dell'Aula (tranne dal M5s) al raggiungimento del quorum. Primo bis nella storia del Paese. I voti di Sel e 5 Stelle (217) a Rodotà. Berlusconi attacca: noi sensati e responsabili rispetto al Pd. Bersani: «Risultato eccellente». Il tweet di Renzi: Nessun golpe, ora il Pd cambi.
L'EDITORIALE La spinta per risalire di Marco Tarquinio
Il telegramma del Papa: sia sostenuto da tutti
Gli auguri della Cei IL TESTO | Gli auguri dell'Azione Cattolica
La rielezione «breaking news» sui siti esteri
LA BIOGRAFIA Giovane comunista e antifascista, dal '53 alla Camera | FOTOGALLERY Le immagini del settennato
VOTAZIONI Gli esiti dei sei scrutini
«È stato rieletto presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, con 738 voti (la maggioranza richiesta era di 504). Da qui si ripartirà per sciogliere il nodo del nuovo governo, dopo oltre un mese e mezzo dalle elezioni.
«Auspico fortemente che tutti sapranno onorare i loro doveri concorrendo al rafforzamento delle istituzioni repubblicane» sono state le prime parole di Giorgio Napolitano dopo aver ricevuto dal presidente della Camera Laura Boldrini il verbale della sua rielezione a capo dello Stato. «Debbono guardare tutti, come ho fatto io - ha detto Napolitano - alla situazione difficile del Paese, ai problemi degli italiani e al ruolo internazionale del Paese». Lunedì, ha aggiunto , «avrò modo di dire i termini entro i quali ho accolto in assoluta limpidezza l'appello rivoltomi. Preciserò anche come intendo attenermi all'esercizio delle mie funzioni istituzionali».
Tutti in piedi, al momento dell'elezione, con la vistosa eccezione dei parlamentari del Movimento 5 Stelle, che restano seduti ai loro scranni: l'aula di Montecitorio saluta con un fragoroso e lungo applauso l'avvenuta rielezione di Giorgio Napolitano a Presidente della Repubblica, il primo «bis» nella storia del Paese. Tra i grandi elettori in piedi ad applaudire per diversi minuti il Capo dello Stato -applauso che ha costretto la presidente Laura Boldrini a interrompere lo spoglio dei voti riprenderlo termine del battimani- presenti tutti i leader. In particolare, sia Silvio Berlusconi che Pier Luigi Bersani hanno fatto il loro ingresso nell'aula di Montecitorio poco prima che lo spoglio si concludesse ma in tempo per assistere al voto n. 504 per Giorgio Napolitano.
"Oggi è una giornata importante per la nostra Repubblica. Ringrazio il presidente Giorgio Napolitanoper lo spirito di servizio e per la generosità personale e politica con cui ha accettato di proseguire il suo impegno e la sua opera in un contesto tanto difficile e incerto": così Silvio Berlusconi, che ha rimarcato: "Tutti gli italiani, da 54 giorni, hanno potuto vedere e giudicare il nostro comportamento sensato e responsabile rispetto a quello della sinistra e del Partito Democratico".«Risultato eccellente. Grazie Napolitano». Così Pier Luigi Bersani ha commentato la rielezione di Giorgio Napolitano. "Napolitano è il #presidenteditutti. Parlare di golpe è ridicolo. Adesso il Pd ha l'occasione di cambiare davvero, senza paura. Ci proveremo", ha scritto Matteo Renzi su Twitter.Nel momento in cui il nome del Presidente Giorgio Napolitano ha superato i 504 voti richiesti, Mario Monti - si legge in una nota di palazzo Chigi - ha telefonato dall'Aula di Montecitorio al Presidente della Repubblica per rallegrarsi vivamente per la rielezione a Capo dello Stato.Sono i presidenti di Camera e Senato a comunicare al presidente della Repubblica la sua elezione una volta proclamato l'esito della votazione andata a buon fine. Laura Boldrini e Piero Grasso si sono recati nella residenzaa dell'eletto: trattandosi per la prima volta del presidente della Repubblica uscente, i presidenti delle Camere hanno adempiuto al Quirinale a questa formalità. Per quanto riguarda la cerimonia del giuramento, aMontecitorio si sta organizzando per lunedì pomeriggio.
IL SI' DI NAPOLITANO AL BISGiorgio Napolitano ha detto sì. Sì alla candidatura al secondo mandato da presidente della Repubblica. Sì all'aiuto alle forze politiche finite nell'empasse, con la bocciatura dei candidati proposti dal Pd e le dimissioni di Pierluigi Bersani.
«Nella consapevolezza delle ragioni che mi sono state rappresentate, e nel rispetto delle personalità finora sottopostesi al voto per l'elezione del nuovo Capo dello Stato, ritengo di dover offrire la disponibilità che mi è stata richiesta»: così Giorgio Napolitano in una nota. «Mi muove in questo momento il sentimento di non potermi sottrarre a un'assunzione di responsabilità verso la nazione, confidando che vi corrisponda una analoga collettiva assunzione di responsabilità». Il Pd - «Dai confronti è emersa una convergenza ampia per la richiesta a Giorgio Napolitano di una sua rielezione», ha commentato Pier Luigi Bersani, aggiungendo che nei contatti notturni tra le forze «era emersa una evidente impasse» salvo la convergenza su Napolitano. Quando il segretario uscente ha letto all'assemblea dei grandi elettori del Pd la la nota con cui Giorgio Napolitano ha accettato la sua rielezione dai parlamentari è partito l'applauso.«Giorgio Napolitano accetta la richiesta trasversale dei partiti di correre di nuovo per la presidenza». Così il sì di Napolitano alla candidatura per il Colle irrompe come 'breaking news' sui principali siti d'informazione mondiali: dalla britannica Bbc al tabloid tedesco Bild, dallo spagnolo El Mundo al francese Le Figaro, che titola: «Napolitano accetta di restare al suo posto».Il Pdl - Dopo un vertice ristretto con Silvio Berlusconi a palazzo Grazioli, Angelino Alfano è arrivato a Montecitorio per annunciare ai gruppi parlamentari del Pdl riuniti nella Sala Colletti che il partito deve votare compatto per Giorgio Napolitano. Il Pdl sosterrà con convinzione Napolitano, ha detto Alfano tra gli applausi dei presenti. Sel e M5S - Esponenti di Sel e M5s hanno dichiarato che continueranno a votare Stefano Rodotà. I grandi elettori di Sinistra e libertà hanno deciso di non convergere su Giorgio Napolitano. «Non è una scelta contro il nome del presidente, ma contro un metodo che porterà al governissimo, che per noi è inaccettabile», spiegano. Sel conta su 45 grandi elettori. Scelta civica voterà Giorgio Napolitano nella sesta votazione.Il gruppo Fratelli d'Italia, dopo aver espresso il proprio «sincero apprezzamento» per Napolitano, ha comunque deciso di non votarlo per contestare «un percorso che appare finalizzato alla nascita di un governo che accomuni il centrodestra alla sinistra, con effetti simili al governo Monti».
LO SPOGLIO DELLA SESTA VOTAZIONECon la decisione di Fratelli d'Italia di non votare la riconferma di Giorgio Napolitano, il capo dello Stato può contare su un bacino potenziale di 786 voti su 1007; servono comunque 504 voti per essere eletto. Per la riconferma dell'attuale capo dello Stato dovrebbero votare tutti i grandi elettori tranne i 163 del Movimento cinque stelle, i 45 di Sel, i 9 di Fdi, i due senatori a vita Giulio Andreotti e Carlo Azeglio Ciampi (che non partecipano alle votazioni per ragioni di salute) e i due presidenti di Camera e Senato Boldrini e Grasso (che per prassi non votano).
IL PRESSING SU NAPOLITANOL'opzione di un Napolitano-bis è iniziata a emergere dopo che la quinta votazione, questa mattina, non ha raggiunto il quorum, come era ampiamente scontato visto l'astensione del Pdl e le schede bianche del Pd, di Scelta Civica e Lega Nord. Bersani, segretario dimissionario del Pd, era salito al Colle, e più tardi in visita era arrivato anche Berlusconi, accompagnato da Gianni Letta e Angelino Alfano. Poi al Quirinale sono andati i governatori delle Regioni, tra cui Maroni, Zaia e Cota. Infine è arrivato il turno di Monti. Un Napolitano-bis, accompagnato da un esecutivo di larghe intese, «sarebbe possibile - per gli osservatori, - solo a determinate condizioni». Nelle richieste del Pdl ci sarebbe stato il via libera alla condivisione di un "governo del Presidente", guidato da una personalità dell'area di centrosinistra - e circola il nome di Giuliano Amato - ma affiancato da due vicepremier, uno del Pdl e uno del Pd. Questo, secondo quanto riferiscono fonti di via dell'Umiltà, sarebbe stato in sintesi il contenuto del colloquio al Colle tra Napolitano e i vertici del Pdl. Il nome di Gianni Letta viene citato come uno dei due possibili vicepremier. E, stando ai rumors, il contraltare Pd emerso dal colloquio potrebbe essere Enrico Letta. Il programma di governo potrebbe essere quello messo apunto dai saggi. Il Cavaliere, tuttavia, avrebbe chiesto garanzie a sua volta sulla tenuta del Pd in aula per l'elezione del nuovo Capo dello Stato.In casa Pd c'è stato subito consenso per un Napolitano-bis. Matteo Renzi aveva detto: "Se Napolitano accettasse sarebbe un fatto molto, molto positivo». Favorevole anche la Lega Nord. Scelta civiva si è subito detta contenta di poter votare Napolitano.
© Riproduzione riservata