Un’amicizia tra Val di Non e Barbagia, nel nome del canto. Giovanni voce solista di 'Oches de’ Annossata' ( Voci dell’Annunziata), il coro di Bitti, il suo paese, uomini e donne nel tipico costume barbaricino. Stefano tenore del coro di Romeno 'San Romedio Anaunia', tutti uomini nella tradizione alpina. Un rapporto che parte da lontano, quando il fondatore e maestro del coro di Bitti, Sebastiano Delai, veniva a lavorare assieme ad altri sardi al Centro studi dell’Università cattolica del Passo della Mendola. Rimase una forte amicizia tra lui e alcuni abitanti di Romeno poi sfociata in quella tra i due cori.
Terre così lontane ma, sottolinea Stefano, «quando si condivide una passione come il canto cadono tutte le barriere. Ci unisce essere entrambi popoli di montagna, strettamente legati alle proprie tradizioni». Un’amicizia consolidata da varie visite. La prima nel 1989 quando furono i 'nonesi' a esibirsi a Bitti. L’ultima nel 2010 quando fu il coro sardo a regalare due concerti agli amici trentini. Uno nel santuario di San Romedio, per l’evento 'Salmi oltre i confini', con l’accostamento tra modi diversi di cantare temi religiosi.
Nell’occasione i due cori eseguirono il Padre Nostro e l’Ave Maria nelle due tradizioni. Del secondo concerto, eseguito nella chiesa parrocchiale di Cunevo, Stefano ha messo su facebook un bellissimo canto di emigrazione, nel quale Giovanni esprime la potenza ed espressività della sua «incredibile voce» che si alza nella navata. «Perché piangi figlio mio», sono le parole del canto, quasi premonitrici di quanto sta accadendo ora. E facebook è pieno di testimonianze che uniscono Sardegna e Trentino nel nome di Giovanni. «La voce di Giovanni… un dono per tutti», recita un post. «Un uomo dalla bellissima voce e dalla grande umiltà», è un altro ricordo. «Ho paura che Giovanni vi abbia 'tradito' per un altro coro 'meraviglioso'», è un commovente messaggio. E proprio per ricordare quella voce, «per rinsaldare la nostra amicizia», a dicembre, annuncia Stefano, «sarà organizzato un concerto per raccogliere fondi per il loro paese». Ancora una volta il canto che unisce.