Per la Sardegna il fatto è eccezionale, si è trattato di una vera alluvione lampo ('flash flood'), la cosiddetta bomba d’acqua. Eccezionale, insomma, è la quantità d’acqua che si è riversata dal cielo in poche ore, ma non l’evento in sé, che anzi è sempre più frequente: se negli anni ’90 un caso analogo in Italia accadeva una volta ogni tre anni, ora ogni anno avviene in media dieci volte. Si tratta insomma di fatti prevedibili e infatti erano stati previsti dalla Protezione Civile, seppure ci si aspettava un’intensità meno forte.
Dobbiamo aspettarci altri fenomeni del genere sempre più frequenti?
A livello planetario la frequenza di tali eventi è evidente: in poche settimane il supertifone delle Filippine, poi il tornado sugli Usa, ora la Sardegna. E nella sola Italia in questi giorni le bombe d’acqua hanno colpito le Marche, poi l’Abruzzo, la Versilia e ultima la Sardegna... Questi fenomeni sono il risultato della grande energia che si accumula nell’atmosfera a causa del riscaldamento globale e vi resta intrappolata, per poi sfogarsi attraverso fenomeni sempre più estremi. Contro questo tempo così fuori dalle regole, dobbiamo allora imparare ad attrezzarci perché ormai fa parte del nostro scenario meteorologico, deve nascere in noi quello che gli americani chiamano autoprotezione: alcune vittime della Sardegna vivevano in scantinati o si sono riparati in luoghi non idonei. Bisogna allora far sì che le piogge che verranno non siano mortali, capire che se costruire vicino ai fiumi o vivere nelle cantine è vietato è perché c’è un pericolo oggettivo.