Visite culturali, gioco, sport, shopping, ricerca di nuove amicizie possono essere tagliate dal bilancio di una famiglia italiana, ma la buona tavola: un ricco piatto di spaghetti alla carbonara, una pizza margherita con mozzarella di bufala, una cotoletta alla milanese, proprio no. E proprio consci di ciò i ristoratori e le piccole industrie agroalimentari o anche i piccoli coltivatori truffaldini del Belpaese spesso fanno a gara nell’imbrogliare il cliente o il turista proponendogli a tavola pietanze con il trucco o prodotti tipici italiani “d’importazione”. Il fenomeno s’intensifica particolarmente nel periodo estivo, essendo le ferie il momento dell’anno deputato a trascorrere più tempo con la famiglia per riposo o per divertimento. E, infatti, proprio durante le vacanze, la regina delle scampagnate fuori porta o delle vacanze al mare è la degustazione enogastronomica tipica con tanto di corollario di acquisti di prodotti tradizionali o doc (Denominazione di origine controllata), dop (Denominazione di origine protetta) e igp (Indicazione geografica tipica). Durante le vacanze, infatti, quasi tre italiani su quattro (74%, fonte Coldiretti) colgono l’occasione per mangiare – pur in questi momenti di crisi economica – al ristorante: alla ricerca nella maggioranza dei casi (64%) delle abitudini e delle usanze alimentari del luogo. E la metà degli italiani (50,3%) non si fa mai mancare l’acquisto di un prodotto tipico da portare a casa dal periodo di ferie. Il problema è che, però, molti di questi acquisti di prodotti tipici, come le degustazioni enogastronomiche, sono taroccati. E’ quanto spiega un’indagine di Swg e Coldiretti sulle abitudini degli italiani presentata dall’associazione degli agricoltori in occasione dell’iniziativa “ Vacanze nel piatto”, promossa per difendere gli italiani dalle truffe enogastronomiche estive. Il piano è realizzato in collaborazione con il comando nazionale carabinieri per le politiche agricole e alimentari e punta a prevenire Un rischio elevato: il tarocco in tavola riguarda in particolare le località italiane più turistiche dove è bene tenersi alla larga da molti ristoranti affollati, che spesso offrono ricette violentate. Come le locande meneghine gli inganni a tavola. dove la cotoletta alla milanese è preparata con carne di pollo o maiale, fritta nell’olio di semi, al posto della carne di vitello fritta nel burro. O trattorie laziali da cui bisogna fuggire rapidamente di fronte a chi offre spaghetti alla carbonara con prosciutto cotto al posto del guanciale e formaggio grattugiato al posto del pecorino romano. Tra i piatti più traditi in assoluto nel mondo, poi, c’è la pizza margherita, che quasi mai si riesce a gustare come Dio e Disciplinare comandano: cioè alta, ben cotta, a lunga lievitazione, con mozzarella di bufala campana dop e olio di oliva extravergine. Sempre in Campania, sulla Costiera amalfitana, tra i piatti più rinnegati c’è la tipica caprese servita con formaggio industriale al posto della mozzarella di bufala campana dop o, ad Agerola, del fior di latte locale. Mentre sulla Riviera ligure non mancano i casi di pasta al pesto proposta con mandorle, noci o pistacchi invece dei pinoli e con il formaggio comune invece che il parmigiano o il pecorino. Inganni che colpiscono pure la tradizione siciliana con la pasta alla Norma preparata spesso con semplice formaggio grattugiato invece che con la ricotta salata. Tra le patacche culinarie più frequenti nel settore dei dolci lungo tutta la penisola, inoltre, si segnala il Tiramisù con la panna al posto del ben più consistente mascarpone e – totalmente inventati – gli spaghetti alla bolognese. Una creazione fantasiosa per stranieri, ma completamente sconosciuta nella città emiliana. Così come tante altre leggende culinarie frequenti lungo lo Stivale. Perciò se avete dubbi a tavola, adesso potete chiamare anche la Coldiretti o i carabinieri per le politiche agricole o alimentari.
I cibi più taroccatiCOTOLETTA ALLA MILANESE La cotoletta alla milanese viene preparata con carne di pollo o maiale, fritta nell’olio di semi. Invece, secondo la ricetta meneghina, si deve utilizzare carne di vitello fritta nel burro.Insieme al risotto è il piatto più tipico e conosciuto del capoluogo lombardo. È stata al centro d’una disputa fra la cucina italiana e austriaca: sarebbe una versione della Wiener Schnitzel.
SPAGHETTI ALLA CARBONARA Spaghetti alla carbonara con prosciutto cotto e formaggio grattugiato al posto del guanciale e del pecorino romano. La carbonara (pasta di semola di grano duro) è un piatto rustico caratteristico di Roma, famoso in tutto il mondo per la semplicità degli ingredienti impiegati, per il gusto intenso e piuttosto piccante.
PIZZA MARGHERITA Tra i piatti più traditi in assoluto nel mondo, c’è la pizza margherita. Da ricetta deve essere alta, ben cotta, a lunga lievitazione, con mozzarella di bufala campana dop e olio di oliva extravergine. È la più classica delle pizze, la più popolare: la “ sovrana” delle pizze. Sarà per questo che prende il nome da una Regina?
PASTA AL PESTO La pasta al pesto spesso viene proposta con mandorle, noci o pistacchi e formaggio comune.Stando però alla ricetta ligure, bisognerebbe invece utilizzare olio extravergine d’oliva, aglio, pinoli (noci facoltative), parmigiano o il pecorino. E ovviamente, basilico. Secondo la tradizione la prima ricetta, viene fatta risalire all’Ottocento.