venerdì 24 luglio 2009
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Visite culturali, gioco, sport, shopping, ricerca di nuove a­micizie possono essere ta­gliate dal bilancio di una famiglia i­taliana, ma la buona tavola: un ricco piatto di spaghetti alla carbonara, u­na pizza margherita con mozzarella di bufala, una cotoletta alla milane­se, proprio no. E proprio consci di ciò i ristoratori e le piccole industrie agroalimentari o anche i piccoli coltivatori truffaldini del Belpaese spesso fanno a gara nel­l’imbrogliare il cliente o il turista pro­ponendogli a tavola pietanze con il trucco o prodotti tipici italiani “d’im­portazione”. Il fenomeno s’intensifica particolar­mente nel periodo estivo, essendo le ferie il momento dell’anno deputa­to a trascorrere più tempo con la fa­miglia per riposo o per divertimen­to. E, infatti, proprio durante le va­canze, la regina delle scampagnate fuori porta o delle vacanze al mare è la degustazione enogastronomica ti­pica con tanto di corollario di acqui­sti di prodotti tradizionali o doc (De­nominazione di origine controllata), dop (Denominazione di origine pro­tetta) e igp (Indicazione geografica tipica). Durante le vacanze, infatti, quasi tre italiani su quattro (74%, fonte Coldi­retti) colgono l’occasione per man­giare – pur in questi momenti di cri­si economica – al ristorante: alla ri­cerca nella maggioranza dei casi (64%) delle abitudini e delle usanze alimentari del luogo. E la metà degli italiani (50,3%) non si fa mai manca­re l’acquisto di un prodotto tipico da portare a casa dal periodo di ferie. Il problema è che, però, molti di que­sti acquisti di prodotti tipici, come le degustazioni enogastronomiche, so­no taroccati. E’ quanto spiega un’in­dagine di Swg e Coldiretti sulle abi­tudini degli italiani presentata dal­l’associazione degli agricoltori in oc­casione dell’iniziativa “ Vacanze nel piatto”, promossa per difendere gli i­taliani dalle truffe enogastronomi­che estive. Il piano è realizzato in col­laborazione con il comando nazio­nale carabinieri per le politiche agri­cole e alimentari e punta a preveni­re Un rischio elevato: il tarocco in tavo­la riguarda in particolare le località i­taliane più turistiche dove è bene te­nersi alla larga da molti ristoranti affollati, che spesso offrono ricette violentate. Come le locande mene­ghine gli inganni a tavola. dove la cotoletta alla milanese è preparata con carne di pollo o maiale, fritta nell’olio di semi, al po­sto della carne di vitello fritta nel bur­ro. O trattorie laziali da cui bisogna fuggire rapidamente di fronte a chi offre spaghetti alla carbonara con prosciutto cotto al posto del guan­ciale e formaggio grattugiato al posto del pecorino romano. Tra i piatti più traditi in assoluto nel mondo, poi, c’è la pizza margherita, che quasi mai si riesce a gustare co­me Dio e Disciplinare comandano: cioè alta, ben cotta, a lunga lievita­zione, con mozzarella di bufala cam­pana dop e olio di oliva extravergine. Sempre in Campania, sulla Costiera amalfitana, tra i piatti più rinnegati c’è la tipica caprese servita con for­maggio industriale al posto della mozzarella di bufala campana dop o, ad Agerola, del fior di latte locale. Mentre sulla Riviera ligure non man­cano i casi di pasta al pesto proposta con mandorle, noci o pistacchi inve­ce dei pinoli e con il formaggio co­mune invece che il parmigiano o il pecorino. Inganni che colpiscono pure la tra­dizione siciliana con la pasta alla Norma preparata spesso con sem­plice formaggio grattugiato invece che con la ricotta salata. Tra le patacche culinarie più fre­quenti nel settore dei dolci lungo tut­ta la penisola, inoltre, si segnala il Ti­ramisù con la panna al posto del ben più consistente mascarpone e – to­talmente inventati – gli spaghetti al­la bolognese. Una creazione fanta­siosa per stranieri, ma completa­mente sconosciuta nella città emi­liana. Così come tante altre leggen­de culinarie frequenti lungo lo Stiva­le. Perciò se avete dubbi a tavola, ades­so potete chiamare anche la Coldi­retti o i carabinieri per le politiche a­gricole o alimentari.I cibi più taroccatiCOTOLETTA ALLA MILANESE La cotoletta alla milanese viene preparata con carne di pollo o maiale, fritta nell’olio di semi. Invece, secondo la ricetta meneghina, si deve utilizzare carne di vitello fritta nel burro.Insieme al risotto è il piatto più tipico e conosciuto del capoluogo lombardo. È stata al centro d’una disputa fra la cucina italiana e austriaca: sarebbe una versione della Wiener Schnitzel.

SPAGHETTI ALLA CARBONARA Spaghetti alla carbonara con prosciutto cotto e formaggio grattugiato al posto del guanciale e del pecorino romano. La carbonara (pasta di semola di grano duro) è un piatto rustico caratteristico di Roma, famoso in tutto il mondo per la semplicità degli ingredienti impiegati, per il gusto intenso e piuttosto piccante.PIZZA MARGHERITA Tra i piatti più traditi in assoluto nel mondo, c’è la pizza margherita. Da ricetta deve essere alta, ben cotta, a lunga lievitazione, con mozzarella di bufala campana dop e olio di oliva extravergine. È la più classica delle pizze, la più popolare: la “ sovrana” delle pizze. Sarà per questo che prende il nome da una Regina?PASTA AL PESTO La pasta al pesto spesso viene proposta con mandorle, noci o pistacchi e formaggio comune.Stando però alla ricetta ligure, bisognerebbe invece utilizzare olio extravergine d’oliva, aglio, pinoli (noci facoltative), parmigiano o il pecorino. E ovviamente, basilico. Secondo la tradizione la prima ricetta, viene fatta risalire all’Ottocento.
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