giovedì 4 dicembre 2008
Attesa per il pronunciamento del Csm dopo l'istruttoria sul caso De Magistris. Rivelazioni choc del pg di Catanzaro Iannelli: «Denudati durante le perquisizioni, controllati anche gli zaini dei figli». Mancino: «Fatti sconcertanti».
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La prima commissione del Csm all'unanimità ha aperto la procedura di trasferimento d'ufficio per incompatibilità ambientale e funzionale nei confronti del procuratore di Salerno Luigi Apicella e del procuratore generale di Catanzaro Enzo Iannelli. La decisione è stata presa a conclusione delle audizioni dei vertici dei due uffici giudiziari, che hanno avviato l'istruttoria sul caso De Magistris. Davanti ai consiglieri di palazzo dei Marescialli, si era seduto per primo, in mattinata, il procuratore generale della Repubblica di Salerno, Lucio Di Pietro. La commissione aveva sul tavolo il decreto, lungo ben 1.700 pagine, con cui la procura di Salerno ha disposto nei giorni scorsi le perquisizioni e i sequestri nell'ufficio giudiziario calabrese, mentre non sono ancora giunti al Csm gli atti richiesti ieri alla Procura di Catanzaro.A palazzo dei Marescialli sono arrivati anche il pg di Catanzaro, Enzo Iannelli, e Pietro Sirena, presidente della Corte d'appello di Catanzaro, assieme a Di Pietro e a Matteo Casale, presidente della Corte d'appello di Salerno. Nel pomeriggio davanti al Csm sono sfilati Luigi Apicella e Antonio Vincenzo Lombardo, procuratori capo di Salerno e Catanzaro, nonchè Salvatore Maria Curcio, sostituto procuratore dell'Ufficio giudiziario calabrese. Tra le indiscrezioni trapelate, le dichiarazioni del pg di Catanzaro Iannelli, secondo cui alcuni magistrati sarebbero stati addirittura denudati durante le perquisizioni. Uno dei sostituti procuratori di Catanzaro che sarebbe stato costretto a denudarsi durante la perquisizione nella sua abitazione, avvenuta nelle prime ore del mattino, è Salvatore Curcio, che nell'ambito dell'indagine avviata dalla Procura della Repubblica di Salerno ha ricevuto un avviso di garanzia. Secondo quanto reso noto dal procuratore generale Jannelli, davanti alla prima Commissione del Csm, i militari in casa Curcio avrebbero anche controllato gli zaini che i figli del magistrato utilizzano per la scuola, ispezionando anche altre cose non direttamente nelle disponibilità del pm. «Sono venute fuori cose sconcertanti». Questa la dichiarazione resa dal vicepresidente di Palazzo dei Marescialli Nicola Mancino, che oggi non è al Csm manella sua casa in Campania. Mancino è stato in continuo collegamento telefonico con il Csm, sentendosi in particolare con il segretario generale Carlo Visconti eil presidente della prima commissione Ugo Bergamo.
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