martedì 19 luglio 2011
Il presidente del Consiglio è indagato dalla Procura di Roma per abuso d'ufficio, perché nel 2009 avrebbe esercitato pressioni per impedire la messa in onda della trasmissione "Anno Zero". Insieme al premier risultano indagati l'ex direttore generale della Rai Mauro Masi e l'ex commissario dell'Agenzia per le garanzie nelle Comunicazioni Giancarlo Innocenzi.
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Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è indagato dalla procura di Roma per abuso d'ufficio, perché nel 2009 avrebbe esercitato pressioni per impedire la messa in onda della trasmissione "Anno Zero" di Michele Santoro. Lo hanno riferito oggi fonti giudiziarie. Insieme al premier risultano indagati per lo stesso reato l'ex direttore generale della Rai Mauro Masi e l'ex commissario dell'Agenzia per le garanzie nelle Comunicazioni Giancarlo Innocenzi.L'inchiesta sulle presunte pressioni esercitate da Berlusconi era iniziata a Trani, nell'ambito di un'indagine della locale procura sull'utilizzo di alcune carte di credito dell'American Express. Successivamente il fascicolo - che ipotizzava i reati di concussione e di minacce da parte di Berlusconi nei confronti di Innocenzi e Masi per far chiudere la trasmissione a lui sgradita - era stato trasferito per competenza alla procura di Roma.L'accusa aveva suscitato l'indignazione di Berlusconi, che aveva detto di essere "innanzitutto scandalizzato". Il ministro della Giustizia aveva inviato gli ispettori a Trani per indagare sulla fuga di notizie relative all'inchiesta, mentre il Consiglio superiore della magistratura aveva avviato una pratica a tutela dei magistrati pugliesi. Ad aprile del 2010 il fascicolo era poi passato al Tribunale dei ministri, con allegati i testi delle 18 telefonate intercettate dagli inquirenti e relative alla vicenda. Ma nei giorni scorsi, hanno detto le fonti, il Tribunale ha concluso di non essere competente sulla vicenda, perché le minacce di cui è accusato Berlusconi non sarebbero state proferite nel suo ruolo di presidente del Consiglio.Dopo aver riesaminato le intercettazioni, dunque, i magistrati romani hanno aperto un nuovo fascicolo, cambiando l'ipotesi di reato e anche ipotizzando un altro ruolo sia per Innocenzi - che si era poi dimesso dall'Agcom - che di Masi: non più parti lese ma anche loro indagati. Del fascicolo si occupano ora il procuratore capo Giovanni Ferrara, l'aggiunto Alberto Caperna e i pm Ilaria Calò e Roberto Felici, che a giorni decideranno il deposito degli atti e l'eventuale richiesta al gip, hanno detto le fonti. Intanto la procura di Roma indaga dalla fine di giugno su una vicenda parallela legata al filone della cosiddetta P4, su cui indagano i magistrati napoletani. Nelle carte giunte a Roma, hanno detto fonti giudiziarie, ci sono anche riferimenti all'interessamento dell'uomo d'affari Luigi Bisignani - considerato la mente dell'associazione segreta e oggi ai domiciliari - sul contenzioso tra Masi, quand'era ancora dg Rai, e Santoro sulla chiusura di "Anno Zero".
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