martedì 24 marzo 2009
L’editorialista di "Repubblica" è stato indicato da maggioranza e opposizione per Viale Mazzini al posto di Petruccioli. Sì di Berlusconi alla proposta del leader Pd E Mauro Masi verso la direzione generale.
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Sarà il vicedirettore di 'Repubblica' Paolo Garimberti il nuovo presidente della Rai. E con ogni probabilità l’attuale segretario generale di Palazzo Chigi, Mauro Masi, diventerà il direttore generale, anche se il Pd ha precisato che non si è trattato di uno scambio. La notizia dell’accordo sul nome dle presidente, che sblocca un lungo braccio di ferro tra Berlusconi è il Pd, è arrivata ieri sera verso le 20. Secondo le prime ricostruzioni Gianni Letta, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, si sarebbe dichiarato non contrario al nuovo nome avanzato dal segretario del Pd Dario Franceschini. Prima di Garimberti, le trattative sul vertice di garanzia della Rai avevano 'falcidiato' nomi molto illustri: il direttore del 'Sole 24 ore' Ferruccio De Bortoli – che aveva rinunciato – l’ex presidente della Rai Claudio Petruccioli e l’ex direttore di Rai3 Angelo Guglielmi, sui quali c’era stato un esplicito veto di Silvio Berlusconi. Ligure, classe 1943, Garimberti ha cominciato a lavorare al 'Corriere Mercantile', poi è stato per lungo tempo inviato speciale della 'Stampa' e corrispondente da Mosca; quindi è passato a 'Repubblica' con diverse mansioni di rilievo. Per un anno, nel 1993, ha diretto il Tg2. È conosciuto e stimato come professionista competente e di grande equilibrio. Stesse doti riconosciute a Mauro Masi, nato a Civitavecchia nel 1953, che si definisce da sempre «un servitore dello Stato». Dirigente della Banca d’Italia, Masi ha lavorato per diversi ministri e diversi governi, anche di segno opposto: portavoce del presidente del Consiglio Dini, capo di gabinetto di D’Alema vicepremier e segretario generale per due volte di Berlusconi premier. Tra i suoi numerosi incarichi quello di capo del dipartimento editoria della presidenza del Consiglio e di commissario straordinario della Siae. Positivi i primi commenti da parte del mondo politico. Il presidente della Camera Gianfranco Fini, di fronte alle indiscrezioni, ha detto: «Sarebbe una bella notizia perché la Rai ha bisogno di un presidente e Garimberti dà tutte le garanzie di professionalità e di equilibrio». Mentre il portavoce di Forza Italia, Daniele Capezzone, conferma il gradimento: «Siamo dinanzi ad un professionista di qualità e di alto profilo, sarà davvero una buona notizia se si arriverà presto alla conclusione di questa vicenda». Soddisfatto anche il sindacato dei giornalisti della Rai che si dice pronto a revocare lo sciopero già indetto: «Se è vero che l’accordo è stato raggiunto sul prestigioso nome di Paolo Garimberti stesso, nel corso dell’incontro che avremo [quest’oggi, ndR] con il sottosegretario Romani revocheremo lo sciopero fissato per il 31 marzo contro la persistente paralisi della governance Rai», ha detto Carlo Verna, segretario dell’Usigrai, che ha aggiunto: «Pur nell’ambito delle limitate prerogative che la legge Gasparri assegna al presidente la soluzione che si sta prefigurando non può che essere accolta con soddisfazione. La stagione di Garimberti al Tg2 viene da noi ricordata positivamente». Con l’accordo su Garimberti l’elenco dei nove componenti del Cda Rai è quasi al completo: manca soltanto il nome del consigliere indicato dal ministero del Tesoro. La scelta di Tremonti cadrà quasi sicuramente su Angelo Maria Petroni. Le nomine di Garimberti e Petroni saranno ufficializzate mercoledì prossimo nel corso dell’Assemblea dei soci della Rai. L’elezione del presidente, deve essere ratificata dalla commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai con due terzi. E poi ci sarà la nomina su proposta del Tesoro, a maggioranza del Cda, del direttore generale, il vero uomo forte di Viale Mazzini. Nel riquadro: Paolo Garimberti, indicato da Pd e Pdl per la presidenza della Rai
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