La dote iniziale che il governo vuole mettere sul piatto per rilanciare il Sud ammonta a 16 miliardi di euro ma tra fondi già a bilancio da riprogrammare e nuovi stanziamenti europei si potrà arrivare anche a circa 100 miliardi. Lo hanno spiegato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il ministro per gli Affari regionali, Raffaele Fitto, in conferenza stampa a Palazzo Chigi.«Abbiamo definito il Piano per il Sud che si sostanzia su cifre veramente rilevanti», ha prima detto Berlusconi senza fornire dettagli. Su insistenza dei cronisti
Fitto ha aggiunto: «La delibera del Cipe prosegue il lavoro di ricognizione sui 16 miliardi della precedente delibera di luglio e indica, con lo sblocco dei piani attuativi regionali, dei programmi del Fondo aree sottoutilizzate, una cifra che si sviluppa intorno ai 24 miliardi di euro. A questi si aggiungono i fondi europei», ha detto Fitto.Berlusconi a quel punto ha detto che i fondi complessivi potranno arrivare nel tempo a «200.000 miliardi di vecchie lire», pari a circa 100 miliardi di euro. Anche il ministro dell'Economia, Giulio
Tremonti, ha parlato di «risorse finanziarie di grande rilevanza e di crescente rilevanza» e ha aggiunto che «i trasferimenti europei nei prossimi anni sono in salita e non in discesa».Oltre alla delibera del Cipe che riprogramma i fondi Fas 2007-2013, il Piano approvato oggi in Consiglio dei ministri si articola in altri due provvedimenti: un decreto legislativo di attuazione della delega sul Federalismo fiscale e un decreto interministeriale. Essendo somme già iscritte a bilancio l'impatto sui conti pubblici del Piano sarà nei fatti nullo.Secondo Tremonti, «il problema del Sud non è nella quantità dei capitali ma nel loro utilizzo. In alcuni casi le risorse vengono utilizzate male e in altri non vengono proprio utilizzate». Il Piano si compone di otto punti: dal potenziamento delle reti ferroviarie e stradali ai 12,5 miliardi per la ricerca, dalla costruzione di nuovi edifici scolastici al rafforzamento del fondo centrale di garanzia.Altro elemento portante è il passaggio dagli attuali trasferimenti a pioggia a meccanismi mirati di sostegno al credito di imposta fiscale. Tremonti ricorda infatti che già la scorsa Finanziaria ha introdotto una nuova forma di fiscalità di vantaggio per il Sud: «I capitali, ovunque raccolti, se servono per il Mezzogiorno avranno mezza aliquota».Il ministro pone grande enfasi anche sulla costituzione della Banca per il Sud, tramite l'imminente acquisto da Unicredit del Mediocredito centrale.«Martedì ci sarà la richiesta di acquisto da Poste per conto delle banche di credito cooperativo e delle banche popolari, con il sostegno di Confcooperative e della Lega delle cooperative, del Mediocredito centrale», ricorda Tremonti.