Ansa
Nonostante l’improvviso aumento della temperatura politica dopo la bocciatura del governo su 4 emendamenti al Milleproroghe, si proverà oggi a chiudere i capitoli relativi al caro- bollette e ai bonus edilizi. Il Consiglio dei ministri è atteso dopo una nuova cabina di regia per fare il punto sui dossier. Non è escluso anche un intervento di sostegno al settore auto, con un fondo specifico che potrebbe contare su 7-800 milioni, e si valutano nuovi incentivi agli acquisti.
Per il capitolo energia ci sono sul piatto 5-6 miliardi. Le misure comprenderebbero una spinta alla produzione nazionale di gas e un’ulteriore accelerazione sulle rinnovabili, oltre a un paracadute per famiglie e imprese. «Credo che il governo interverrà nuovamente cercando di prevedere o di replicare anche per il secondo trimestre quello che abbiamo già adottato a gennaio», ha affermato ieri il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti.
L’Autorità per l’Energia ha messo nero su bianco il continuo rincaro dei prezzi: «Pur con gli interventi straordinari da parte del Governo, nel primo trimestre 2022 sul primo trimestre 2021 si è registrato un aumento del 131% per il cliente domestico tipo dell’energia elettrica e del 94% per quello del gas naturale» ha affermato Stefano Besseghini, presidente dell’Autorithy. Il decreto è l’ultimo di una lunga serie, partita intorno alla metà dello scorso anno. «È evidente, che l’ammontare degli aumenti richiederebbe disponibilità finanziarie ben oltre quelle previste dal bilan- cio - ha osservato Giorgetti -. Faticosamente al Mef stanno cercando di costruire una dote finanziaria significativa ma a bilancio invariato è difficile dare una risposta compiuta».
Lo scostamento dunque non ci sarà, almeno per ora. Nel complesso l’esecutivo finora ha impegnato oltre 10 miliardi di euro per calmierare i prezzi. Via libera all’aumento alla produzione nazionale di gas anche se si tratta di un’operazione non facilissima da concludere vista la difficoltà tecnica nel potenziamento nel breve termine. Un altro capitolo del provvedimento riguarderà le rinnovabili: il Mite spinge per ulteriori semplificazioni sia per le installazioni private, sia per quanto riguarda gli impianti della Pa. C’è poi la questione dei sostegni immediati, con un rinnovo della sterilizzazione degli oneri di sistema e una riduzione al 5% dell’Iva sul gas per il secondo trimestre dell’anno. Riguardo invece ai bonus legati alle ristrutturazioni, dove si sono registrate truffe per oltre 4 miliardi spingendo il governo a intervenire, si parla di un inasprimento delle sanzioni penali a carico di chi commette frode.
La detrazione al 110% del Superbonus, recuperabile oggi in 5 anni, potrebbe essere 'sospesa' in caso di sequestro del credito da parte della Procura. Nel caso in cui gli accertamenti non si concludano con una confisca, il credito potrebbe così essere recuperato anche a tempi scaduti. Si va inoltre verso la reintroduzione delle cessioni multiple, prevedendo però un limite massimo di tre, una all’impresa e due nel mondo bancario.