giovedì 3 marzo 2011
È stato condannato a 15 anni e 4 mesi di reclusione Don Ruggero Conti, un ex parroco della diocesi di Porto - Santa Rufina, nel comune di Roma,  accusato di aver abusato tra il 1998 e il maggio del 2008 di sette bambini. Il vescovo, mons. Gino Reali, «esprime profondo dolore per l’accaduto, rinnova la ferma condanna per i gravi delitti e manifesta la sua vicinanza e la piena solidarietà della Diocesi alle vittime».
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È stato condannato a 15 anni e 4 mesi di reclusione Don Ruggero Conti, un ex parroco di Roma accusato di aver abusato tra il 1998 e il maggio del 2008 di sette bambini. Lo ha deciso la VI sezione del Tribunale penale di Roma. I reati ipotizzati vanno dagli atti sessuali con minori alla violenza sessuale e alla induzione alla prostituzione minorile. Nei suoi confronti il pm Francesco Scavo aveva chiesto una condanna a 18 anni di reclusione.Il presidente della VI sezione ha, inoltre, condannato il parroco al pagamento di una provvisionale di oltre 200 mila euro.IL COMUNICATO DELLA DIOCESI«In merito alla triste vicenda il Vescovo, mons. Gino Reali, accogliendo con rispetto il pronunciamento dei magistrati, esprime profondo dolore per l’accaduto, rinnova la ferma condanna per i gravi delitti e manifesta la sua vicinanza e la piena solidarietà della Diocesi alle vittime». Così si legge in un comunicato del vicario della diocesi suburbicaria Porto - Santa Ruffina, mons. Alberto Mazzola. «Nei confronti del sacerdote, che aveva già la proibizione dell’esercizio pubblico del ministero - recita ancora il comunicato - verranno presi i provvedimenti previsti dalla disciplina della Chiesa, secondo le indicazioni della competente Congregazione per la Dottrina della Fede. Consapevole che quanto avvenuto ferisce l’intera comunità ecclesiale, il Vescovo chiama tutti alla preghiera e alla penitenza e chiede ad ognuno, a cominciare dai sacerdoti, un rinnovato impegno di coerente testimonianza cristiana e di generoso servizio in favore di quanti – particolarmente minori e più deboli – sono affidati alle cure della Chiesa».
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