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Il 31% dei ragazzi fra gli 11 e i 18 anni ha visto on line messaggi di odio e il 58% non ha fatto nulla. Il dato scandito nell’aula magna dell’università Cattolica di Milano davanti a 1.400 insegnanti riuniti per la manifestazione “Parole a scuola” serve a capire che le parole possono ferire, calunniare, distruggere. Soprattutto nel mondo del web. Una giornata di formazione gratuita alla presenza della ministra Valeria Fedeli che ha coinvolto studenti e docenti per diffondere nelle scuole italiane il “Manifesto della comunicazione non ostile” (LEGGI QUI). L’iniziativa è promossa dall’associazione temporanea di scopo “Parole O_Stili”, di cui l’ateneo di largo Gemelli è partner.
Docenti della scuola primaria e secondaria hanno preso parte a dibattiti e laboratori sul tema delle competenze digitali e della
comunicazione consapevole e informata in rete. Fedeli ha messo in evidenza i rischi di internet e snocciolato i dati del fenomeno. Il 97% dei ragazzi fra i 15 e i 17 anni usa lo smartphone per navigare e ben il 51% ha fra i 9 e i 10 anni.
L’88% utilizza internet a casa e il 74% quando è fuori. Circa il 77% dei ragazzi usa il web tutti i giorni per comunicare e il 26% a scuola (a titolo individuale). Infine, ben il 37% usa ogni giorno internet per fare i compiti. Dati che rendono l’idea della diffusione della rete. Dei pericoli e delle opportunità. Per coglierle la bussola è la nostra Costituzione che, ha ricordato Fedeli, è stata distribuita quest’anno agli studenti in occasione dei 70 anni dalla sua promulgazione. Un libretto delle istruzioni per le ragazze e i ragazzi che insegna il rispetto dell’individuo.