Il presidente del Parma Giampietro Manenti è stato arrestato
dalla Guardia di finanza nell'ambito di un'operazione coordinata
dalla Procura di Roma. L'accusa nei confronti del patron del
Parma è di reimpiego di capitali illeciti. Nell' inchiesta i
militari hanno eseguito 22 misure cautelari e una sessantina di
perquisizioni in diverse città italiane. I soggetti sono
accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere,
frode informatica, utilizzo di carte di pagamento clonate,
riciclaggio e autoriciclaggio aggravato dal metodo mafioso.
Ispezione della Guardia di Finanza a Collecchio. Negli uffici del Parma Fc si sono presentati sia gli agenti parmigiani che gli uomini del comando di Roma che stanno conducendo le indagini che hanno portato all'arresto di Giampietro Manenti. Perquisizioni in corso nella
sede della Ragioneria generale dello Stato a Roma. Tra gli arrestati, secondo quanto si apprende, ci sarebbero anche dipendenti della Ragioneria.
Pizzarotti: nessuno tocchi il Parma. Lo dissi da subito: a #Parma nessun
spazio per i disonesti. Nessun sciacallo tocchi i parmigiani, la
città e la nostra squadra. #SaveParma". Lo ha twittato il
sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, dopo la notizia
dell'arresto del presidente del Parma Fc. Pizzarotti aveva interrotto ogni
tipo di rapporto con il numero 1 crociato dopo l'ultimo incontro
in Comune, dove Manenti non aveva presentato alcune garanzie
economiche. Nei giorni scorsi l'amministrazione municipale,
tramite la sua partecipata ParmaInfrastrutture, aveva anche
revocato la concessione dello stadio al club crociato.